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EVENTI: SUCCESSO DI MUTI A BERLINO. SUONATE LE COMPOSIZIONI DEL CAPUANO MARTUCCI


Serata tutta italiana ieri sera alla Philharmonie a Berlino con un Riccardo Muti scatenato alla guida dei Wiener Philharmoniker, un programma musicale squisitamente italiano, e un pubblico berlinese entusiasta. Presenza rara nella capitale tedesca, il maestro Muti, dopo un'assenza di diversi anni, si è presentato ieri con una proposta musicale inconsueta per i locali. Da Verdi a Respighi passando per Busoni, e per finire con un bis di Martucci: solo melodie italiane. Nella prima parte, ha eseguito l'Ouverture dall'opera 'La forza del destino' di Giuseppe Verdi e 'Le quattro stagioni', la musica del balletto da 'I vespri siciliani', sempre di Verdi. Nella seconda la suite per orchestra dalla Turandot di Gozzi di Ferruccio Busoni, e le 'Feste romane' di Ottorino Respighi. Dal fuoco trascinante dell'Ouverture verdiana, al colore festoso e passionale di Respighi, Muti ha guidato il pubblico in un'altalena di emozioni ad alta corrente: alla fine il pubblico ha reagito con applausi sfrenati. Per chiudere, il maestro ha impiegato quindi una 'terapia' di contrappunto con un bis a dosaggio emotivo più basso: 'Il Notturno' di Giuseppe Martucci compositore di Capua (Caserta) nato nel 1856 e morto a Napoli nel 1809. E presumendo che non molti in sala conoscessero il compositore campano, ha tenuto anche un piccola lezione. Dopo i suoni trionfali di Roma, ha spiegato in inglese, cambiamo atmosfera andando a Napoli, "la mia citta". Del maestro originario di Capua, Muti ha ricordato che oltre che compositore è stato un grande pianista e direttore e che fu il primo a dirigere in Italia Il 'Tristano e Isotta' di Wagner. Gustav Mahler, ha spiegato ancora, amava molto Martucci e ha diretto una sua composizione anche al suo ultimo concerto a New York in un programma di musiche solo italiane. La 'terapia' ha funzionato: dopo l'esecuzione il pubblico era alle stelle ed è scattato in piedi in un applauso entusiastico. Dal cielo sono calati anche due striscioni inneggianti al maestro, una novità assoluta per la Philharmonie: "W Muti", recitava uno a grandi caratteri verticali. "Riccardo Muti ti vogliamo bene. Sei meraviglioso", proclamava l'altro. Raccogliendo gli ultimi applausi a chiamate fuori scena, Muti ha messo fine agli omaggi accennando un 'ciao-ciao' con la mano. Dopo il concerto, pranzo in Ambasciata d'Italia, dove oltre a Muti e all'ambasciatore Silvio Fagiolo c'erano elementi dei Wiener e dei Berliner Philharmoniker, compreso il loro direttore Simon Rattle, che al concerto non aveva lesinato applausi. L'ultima volta che Muti è stato a Berlino è stato diversi anni fa, sempre con i Wiener Philhamoniker, (casertasette) per un concerto tenuto allora non alla Philharmonie (sede dei Berliner) ma al Konzerthaus. Per il suo ultimo concerto con i Berliner a Berlino bisogna andare invece ancora indietro nel tempo, al 1992.

 
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