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ACCENTO CASERTANO E INFLESSIONE CASALESE: SETOLA SI SALVA DA ERGASTOLO

Napoli, 21 Novembre 2013 (Rassegna Stampa – Casertsette) La perizia sulla voce con accento non casalese ma napoletano fa assolvere dall’accusa di omicidio Giuseppe Setola, il superkiller dell’ala stragista del gruppo Bidognetti. La decisione della quinta sezione della Corte di Assise di Napoli, presieduta da Adriana Pangia, non ha ritenuto aderire alle richieste del pm antimafia che aveva chiesto la condanna all’ergastolo e tre anni di isolamento diurno per «O’ cecato». L’accusa - come oggi riferisce il Mattino - contestava a Setola la partecipazione al duplice delitto Ruffano-Consiglio avvenuto nel quartiere Camaldoli di Napoli nell’aprile del 1999. Le prove dell’accusa si basavano su una voce captata da microfoni ambientali contestata dai periti della difesa rappresentata dall’avvocatessa Elena Schiavone del foro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). In particolare, l’ intercettazione fu eseguita all’interno dell’auto dove stavano parlando Vincenzo Tammaro e Aniello Bidognetti: sopraggiunge una terza telefonata di uno sconosciuto che si informava sull’esecuzione ai Camaldoli. Voce poi attribuita a Setola che fu collegato al duplice delitto. Setola aveva ammesso di essere collegato al clan dei Casalesi ma proclamato la sua estraneità a quel duplice delitto. Le intercettazioni scattarono sulla base di un delitto commesso in una gelateria a Casal di Principe, il giorno precedente al duplice omicidio commesso ai Camaldoli


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