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INCHIESTA APPALTI: POLVERINO ALL'OSPEDALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE (CASERTA)

Caserta, 7 novembre 2013 (Casertasette - lancio ore 15:00 ) - Il consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino, accusato di turbativa d'asta aggravata dall'articolo 7 (in quanto avrebbe favorito un'impresa sospettata di collusioni con la camorra e interdetta dalla Prefettura) è stato trasferito nell'ospedale di Santa Maria Capua Vetere. Il politico, che non avrebbe problemi di cuore, è stato colpito da un malore al momento dell'arresto (si parla di infarto ma la notizia merita conferma) ed è per questo piantonato nell'ospedale sammaritano. L'inchiesta questa mattina ha portato in carcere l'attuale direttore generale del nosocomio Sant'Anna e San Sebastiano, Francesco Bottino, in riferimento però al periodo in cui era manager della allora Asl Caserta 1. Il Sant'Anna e San Sebastiano è infatti dal 1995 un'azienda autonoma e in tale veste bandisce e organizza da sé le proprie gare d'appalto mentre l'Asl gestisce gli ospedali di Maddaloni, Marcianise, Piedimonte Matese, Sessa Aurunca, Santa Maria Capua Vetere, Aversa e la struttura per lungodegenza e sede di Hospice di San Felice a Cancello. L'appalto contestato dalla Dda da 26 milioni di euro fu aggiudicato dall'allora Asl Caserta 1 (l'accorpamento con l'Asl Caserta 2 dell'area aversana ci fu nel marzo 2009, ndr) diretta da Francesco Bottino mentre l'ex sindaco di Caserta Giuseppe Gasparin era il funzionario che presiedeva la commissione aggiudicatrice.
Dunque l'indagine ruota attorno alle figura dell'imprenditore di Marcianise Angelo Grillo e alla sua azienda Cesap (Consorzio Europeo servizi appalti pubblici), che negli anni, oltre all'appalto dell'Asl per la pulizia delle strutture di diretta gestione aziendale, ha ottenuto appalti per la pulizia degli uffici pubblici in tutta Italia (anche caserme delle forze dell'ordine) tra cui l'appalto dell'Asl relativo agli ospedali e alle altre strutture di diretta gestione; nel 2008 la Cesap è stata raggiunta da un'interdittiva antimafia della prefettura di Caserta poi annullata dal Consiglio di Stato con sentenza del 10 febbraio 2010 - Leggi articolo di stampa - Tra i lavori ottenuti ci sono quelli con la Seconda Università degli Studi di Napoli, con l'azienda sanitaria di Catanzaro, con il Polo didattico di Rimini, con il Comune di Asti; tra le aziende consorziate della Cesap compariva anche l'Ecosystem 2000, azienda che fino allo scorso anno effettuava il servizio di igiene urbana nei comuni casertani di Vairano Patenora e Cervino

Un pentito napoletano, di Giugliano, del clan Mallardo parla di Polverino

"Angelo Polverino, consigliere regionale del Pdl, è espressione del clan dei Casalesi nel senso che tutte le sue campagne elettorali venivano appoggiate dal clan dei casalesi in cambio della sua disponibilità a fare aggiudicare gli appalti alle ditte indicate dal clan in vari settori pubblici". Sono queste le accuse che Giuliano Pirozzi, pentito del clan Mallardo di Giugliano, lancia all'indirizzo del consigliere regionale arrestato questa mattina per il reato di concorso in corruzione per una turbativa d'asta negli appalti all'ospedale civile di Caserta.
"Tali circostanze mi sono state riferite da Gigino Cassandra, Giuliano Pellegrino ed Enzo Picone, tutti di Trentola Ducenta nonchè da Francesco Russo, affiliato ai Mallardo - spiega il collaboratore di giustizia - Polverino aveva influenza in tutti gli enti pubblici del casertano e anche sulle Asl e sugli ospedali poteva influire sui vertici per pilotare l'aggiudicazione degli appalti in favore delle ditte che venivano segnalate dal clan dei Casalesi" . Pirozzi continua nei suoi verbali accusando anche altri esponenti politici. "Ero molto legato all'ambiente politico anche casertano in quanto assiduo frequentatore. Ero aggiornato sulle vicende della Sanità regionale e mi interessavo di tutte le nomine pubbliche della Regione Campania: Asl, Turismo, Ambiente, trasporti. Nel mentre ero affiliato ai Mallardo ed ero la leva di collegamento tra la politica e la camorra. Con la nomina di Francesco Alfonso Bottino, quest'ultimo si impegnava a far vincere gli appalti presso l'ospedale civile di Caserta alle ditte vicine ai Casalesi e ai Belforte. So che esisteva una vera e propria lobby, un circuito chiuso dove c'erano Polverino, Bottino, e gli imprenditori Grillo: influenzavano tutte le Asl di Caserta e i relativi distretti sanitari, nel senso che non consentivano ad altri imprenditori di vincere le gare".
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