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DISCARICA CLAN SU TERRENO CHE LA CURIA DI AVERSA FITTO' NELL'80: INDAGINI

L'affittuario morto da tempo è padre di un detenuto imparentato con il primo pentito del clan


CASAL DI PRINCIPE (Caserta), 1° settembre 2011 (Casertasette) - Una discarica di rifiuti di natura imprecisata - che sarebbero stati seppelliti dal clan dei Casalesi sono uno strato di alcuni metri di materiale di risulta - e' stato scoperto dalla polizia in una vasta area di campagna a ridosso della circonvallazione di Casal di Principe, roccaforte della cosca, a quanto sembra su indicazione di uno dei pentiti del clan. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile di Caserta, della sede staccata di Casal di Principe e del posto fisso di polizia di Casapesenna. Ad una profondita' di circa 4 metri vigili del fuoco e poliziotti hanno trovato del terreno sottile maleodorante la cui natura e' ora all'esame dei tecnici dell'Arpac, l'agenzia regionale di protezione ambientale, e di funzionari della Asl. Gli scavi sono stati momentaneamente sospesi in attesa di mezzi che possano operare piu' in profondita'. L'attivita' di scavo e' coordinata da magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Non e' escluso - ma gli investigatori mantengono il piu' stretto riserbo - che ad indicare la discarica sotterranea sia stato Roberto Vargas, un esponente dei Casalesi accusato di un triplice omicidio risalente a due anni fa. Il terreno dove il clan dei Casalesi avrebbe sversato ingenti quantità di rifiuti tossici e speciali, a Casal di Principe, è di proprietà dell'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero della Curia di Aversa, e, negli anni '80, era stato dato in affitto ad un uomo, ora deceduto, padre di un noto esponente del clan dei Casalesi attualmente detenuto, genero del primo collaboratore di giustizia della camorra casalese, Carmine Schiavone, e cugino di Francesco "Sandokan" Schiavone. Stamane la Squadra Mobile di Caserta ha proceduto al sequestro del terreno, di circa 8.000 mq, ubicato in via Circumvallazione: qui, secondo le indagini, nel corso degli anni '90 sarebbero stati sversati ingenti quantitativi di rifiuti tossici e speciali. Il terreno è cinto da un alto muro in mattoni di tufo. A seguito dei primi scavi e delle verifiche preliminari, sotto uno strato di terriccio e pietrisco dello spessore di circa un metro, è stato rinvenuto del materiale sabbioso maleodorante sulla cui natura saranno effettuate analisi da parte dell'Agenzia Regionale di Protezione Ambientale di Caserta.

 
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