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CASERTA: RIESAME SCARCERE IMPRENDITORE CATURANO PER MANCANZA DI GRAVI INDIZI

L'imprenditore Aniello Caturano scarcerato dal Riesame per mancanza di gravi indizi. Scarcerato anche un giovane laureato in legge che era stato coinvolto in una diversa inchiesta clan Marcianise


CASERTA, 16 LUGLIO 2011 (Casertasette) - Doppia scarcerazione davanti al Tribunale del Riesame distrettuale per due indagati casertani arrestati alcuni giorni fa nell’ambito di due diverse inchieste: la prima riguarda l’imprenditore del calcestruzzo Aniello Caturano (fratello del consigliere provinciale Antimo), titolare della ditta «Volturnia» appartenente ad una nota famiglia di imprenditori nel campo dei trasporti. L’ordinanza cautelare per Caturano, difeso dall’avvocato Gennaro Iannotti, è stata annullata dal tribunale della Liberà per mancanza di gravi indizi. All’udienza, per sostenere ulteriormente l’accusa, è stato presente anche il pm antimafia Alessandro D’Alessio, ma il tribunale ha accolto la documentazione e le argomentazioni difensive presentate in udienza per scardinare l’impianto accusatorio. Caturano era stato accusato di aver venduto cemento scadente ad un imprenditore e di aver preteso un pagamento di undicimila euro con l’intercessione di terze persone presunti appartenenti al clan dei Casalesi. Accuse smontate però dalla difesa che ha ottenuto la liberazione dell’imprenditore. Scarcerato anche un giovane laureato in legge, nipote dei boss Salvatore e Domenico Belforte, arrestato agli inizi di luglio nell’ambito di una inchiesta della Dda accusato di aver fatto da cosiddetto «specchietti sta» per un omicidio commesso a Marcianise nel 2003. I legali del giovane, gli avvocati Federico Simoncelli e Luca Viggiano, hanno dimostrato che nel giorno e nell’ora del delitto Bellopede si trovava da tutt’altra parte, in luogo lontano e diverso. Prova difensiva schiaccianti che hanno spinto il tribunale del Riesame ad annullare la misura cautelare. Il delitto, secondo i pm antimafia che hanno chiesto ed ottenuto l’arresto per altre nove persone, sarebbe maturato nel corso di una faida degli anni passati tra il gruppo dei Mazzacane-Belforte e Quaqqarone-Delli Paoli.

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