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CAMPANIA, LA NUOVA GUERRA DEI RIFIUTI: NO ALLO SVERSAMENTO A CASERTA


NAPOLI -CASERTA - CAMPANIA 19 OTTOBRE 2010 - Scontri, feriti, arresti, decine di comuni isolati, la disperazione di migliaia di abitanti. Tutta la zona vesuviana si trova coinvolta in quella che è una vera e propria guerra: la guerra contro la discarica di Terzigno (Napoli). Si cercano soluzioni istituzionali ma la strada è ancora molto difficile. Il bollettino dal fronte si apre nella notte con gli scontri in via Zabatta, con cinque persone arrestate, quattro appartenenti alle forze dell'ordine feriti, diversi manifestanti portati in ospedale. Lanci di pietre, di due ordigni esplosivi e due compattatori bruciati sono l'ennesima contabilità delle proteste. La tensione arriva alle stelle alla rotonda di via Panoramica, ai confini tra i comuni di Boscoreale e Terzigno. Davanti ai manifestanti, soprattutto donne compare da lontano una lunghissima fila di autocompattatori scortati dai blindati della polizia. Le mamme vulcaniche si mettono in ginocchio a recitare il Rosario davanti ai mezzi. Gli agenti in assetto antisommossa creano un corridoio per il passaggio dei camion, fanno alzare di peso le donne e gli altri manifestanti, mentre una mamma mostra ad un agente che impugna il manganello la sua corona con la quale stava pregando. Urla, pianti, gente che si butta a terra, un manifestante che denuncia di essere stato picchiato. Sono momenti drammatici. Alla fine gli autocompattatori passano, tra applausi polemici, lanci di pietre e poliziotti che respingono la folla con i loro scudi. Qualche ora, sempre nello stesso posto, due grosse ruspe della polizia e dei vigili del fuoco avevano spostato un grosso masso collocato dai manifestanti al centro della strada per impedire l'accesso alla discarica. Le istituzioni cercano di trovare una soluzione. Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, con un'ordinanza d'urgenza autorizza, per un periodo preciso ed un tempo limitato, lo sversamento nelle discariche di Savignano Irpino (Avellino), Sant'Arcangelo Trimonte (Benevento) e San Tammaro (Caserta). A stretto giro arrivano i no dei presidenti delle province di Avellino, Sibilia e di Benevento, Cimitile, mentre dalla Provincia di Caserta già nei giorni scorsi era stato manifestato il dissenso rispetto a questa ipotesi. Per l'assessore all'Igiene urbana del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli, la situazione nella città è drammatica con 850 tonnellate di rifiuti in strada. Il ministro della Salute, Fazio annuncia una riunione al Ministero sulla situazione in Campania mentre il sindaco di Napoli Iervolino ribadisce il suo allarme sul fronte igienico-sanitario. I manifestanti, dal canto loro, occupano le sedi dei municipi di Boscoreale e Terzigno: qui un gruppo di persone sale sul tetto del Comune proprio mentre i camion che hanno appena scaricato nella discarica, vanno via vuoti. La polizia per consentirne il passaggio alza di peso i manifestanti ed è di nuovo tensione e scontri. Una delegazione di Terzigno in serata si reca in prefettura a Napoli per esporre un documento con una serie di richieste al fine di trovare una soluzione ragionevole. Fino a tardi tutta la zona vesuviana è paralizzata per effetto di un blocco stradale attuato con vecchi mobili, reti di materasso ed addirittura paletti di ferro sradicati dai marciapiedi. Ci sono perfino un autobus ed un camion posti di traverso. Secondo qualcuno parte dei manifestanti si sarebbe fatto consegnare le chiavi del mezzo per impedirne il passaggio. Il sindaco di Napoli, Iervolino, dice che la protesta confonde "mamme e camorra". Per Italia Futuro, l'associazione di Luca Cordero di Montezemolo "Napoli non è mai stata umiliata così come in questo momento, per effetto della inadeguatezza della classe dirigente il questore di Napoli Giuffré, parla di guerriglia organizzata. Luisa, una delle manifestanti in prima linea non ci sta. "Siamo gente perbene, non siamo violenti. Qualcuno è stato costretto a fare cose che non vorrebbe per amore dei propri figli".

 
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