nCaserta Sette - informazione - news - attualità - cronaca - sport - turismo - musica e arte - reggia di caserta - giornalisti - giornalismop - attualità - omicidi - rapine - storia di caserta - per caserta - in caserta - con caserta


Privacy Policy / Cookies


IL TG ON LINE E' OFFERTO DA


GUARDA QUI LE VIDEONEWS


TV LIBERE: GIORNALISTI DI CASERTA A MATRIX


Il Blog di Prospero Cecere


UFFICI STAMPA TOP TEN A CASERTA (New Entry)

  
  Collabora con Noi
  Per Aziende ed Enti
  La tua vicenda qui
  Archivio Giornali
  Gerenza
  Servizi Emittenti Tv
  Spot & Doppiaggi
  Archivio Servizi Tg
  I tuoi ricordi in Dvd
  Musica-Party-Sfilate
  www.sannioturismo.com



  Archivio news
  Argomenti
  Cerca nel sito
  Invia una news
  Lista iscritti
  Messaggi privati
  News
  Recommend_Plus
  Sondaggi
INIZIATIVE E LEGALITA': NEL CASERTANO MIETITURA DEL GRANO SU TERRE CONFISCATE A


CASERTA, 22 LUGLIO 2010 - Cento volontari provenienti da tutt'Italia che in questi giorni stanno svolgendo il campo di volontariato e di studio Estate Liberi a San Cipriano d'Aversa e Castelvolturno sulle "Terre di Don Peppe Diana" sono stati i protagonisti della mietitura del grano seminato a Pignataro Maggiore su terreni confiscati al clan Nuvoletta-Lubrano. Nella Masseria Pratilli si è svolta la conferenza stampa e la degustazione in anteprima dei Paccheri di Don Peppe Diana: pasta artigianale di Gragnano, realizzata con il grano mietuto l'estate scorsa sulle stesse terre. Con quel grano sono stati prodotti circa 35 mila pacchi (500 gr.) di paccheri in confezione speciale. La prima confezione e¿ stata consegnata ai genitori del parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994. Il pacco reca la scritta "Il g(i)usto di Campania -Le terre di don Peppe Diana" e contiene paccheri artigianali fatti dai pastai di Gragnano, per sostenere la nascita della cooperativa "Le terre di don Peppe Diana". Anche quest'anno la mietitura è stata organizzata dal Comune di Pignataro Maggiore, insieme a Libera ed alle organizzazioni degli agricoltori casertani (CIA, Confagricoltori e Coldiretti). L'iniziativa s'inserisce nell'ambito del progetto sostenuto dalla Fondazione per il Sud, Mozzarella della Legalità, che ha tra i suoi obiettivi quello della nascita della prima coooperativa Libera Terra in Campania. La neo cooperativa, i cui soci sono stati selezionati attraverso bando pubblico, dovrà produrre la mozzarella in un caseificio di Castelvolturno, realizzato in un bene confiscato alla camorra e dovrà coltivare circa 88 ettari, distribuiti su 5 differenti comuni della provincia di Caserta. Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente della Provincia di Caserta, on. Domenico Zinzi, insieme al sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, al sindaco di Castel Volturno, Antonio Scalzone, agli assessori provinciali Ettore Corvino e Rosa Di Maio, al presidente della Camera di Commercio, Tommaso De Simone, al presidente di Confagricoltura Caserta, Antonio Marulli, a Davide Pati dell'Ufficio nazionale di Presidenza dell'associazione Libera e a Valerio Taglione, coordinatore provinciale di Libera. "Celebriamo oggi - ha detto il presidente Zinzi - la grande voglia di riscatto da parte dei cittadini della nostra terra. Il messaggio di don Peppe Diana oggi è più incisivo che mai e il nostro desiderio è che la voglia di reagire da parte della Provincia di Caserta arrivi ovunque. E' bello che ci siano giovani provenienti da tutta Italia, gli ettari di terreno confiscati alla criminalità organizzata saranno sempre di più, grazie al lavoro di tutte le istituzioni locali, delle forze dell'ordine, della magistratura e di personaggi come don Ciotti e Roberto Saviano, che sono figure fondamentali nella lotta alla camorra". Zinzi, poi, ha sottolineato la necessità di uno sforzo comune per combattere le mafie: "E' inutile nasconderlo - ha proseguito - in Provincia di Caserta siamo in un cono d'ombra. L'obiettivo è uscire da questo cono d'ombra, puntando sulla forte reazione dei cittadini. Oggi su questa tavola a Pignataro c'é il grano, che rappresenta la vita, in contrapposizione a quella cultura di morte che è incarnata dalla camorra. Con la confisca dei beni alla criminalità organizzata si scoraggia chi aspira a diventare un camorrista, dimostrando che proprio il modello camorrista è sbagliato, perdente e non porta a nulla". Condividi

 
· Inoltre Politica
· News di redazione


Articolo più letto relativo a Politica:
CASERTA, IL VOTO ALLA PROVINCIA: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI DEGLI SCRUTINI

Punteggio medio: 0
Voti: 0

Ti prego, aspetta un secondo e vota per questo articolo:

Eccellente
Ottimo
Buono
Normale
Cattivo



 Pagina Stampabile  Pagina Stampabile

 Invia questo Articolo ad un Amico  Invia questo Articolo ad un Amico

www.casertasette.it