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TRUFFA DA 25 MLN DI EURO A UNIONE EUROPEA: ARRESTATO UN CASERTANO


C'è anche un casertano, Virgilio Viccaro, 47 anni, nativo di Galluccio (Caserta), dipendente di un laboratorio di analisi (già agli arresti per spaccio di eroina) tra gli arrestati dell'operazione "Ghostbusters" eseguita dagli uomini del Commissariato di Formia e riguardante una truffa ai danni dell'Unione Europea. In manette sono finiti anche Silvio Lucchese 51enne ragioniere di Formia contabile presso alcune società; Antonio Pappa, 52enne costruttore formiano; Marianna Pappa 25enne, figlia di Antonio, amministratore di diverse società; Antonio Edis Mazzucco 56enne ex Sindaco di Terracina; Falovo Francesco 66enne di Terracina; Ambrosino Angelo 39enne promotore finanziario di Aprilia; Fabbri Giuliano 53enne di Bologna. Al centro dell'inchiesta una truffa da 25 milioni di euro ai danni del ministero per le Attività Produttive è stata scoperta dalla polizia di Formia (Latina), con un'operazione chiamata "Ghostbusters" che si è conclusa con 9 persone messe agli arresti domiciliari e 14 denunciati. Gli artefici del raggiro erano noti imprenditori, professionisti, un ex sindaco e un direttore di banca. Un gruppo che, secondo gli investigatori, era in grado di far fronte ad ogni evenienza per avere i finanziamenti dell'Unione europea attraverso il ministero. La base dell'organizzazione era nella cittadina del sud pontino, dove i suoi componenti erano riusciti ad ottenere dal ministero delle Attività Produttive i fondi dell'Unione europea per costruire opere nel Sud Italia, che non sono state invece mai realizzate. Le indagini sono partite poco più di un anno fa dall'improvviso cambiamento del tenore di vita di alcuni personaggi. E' così che gli investigatori hanno scoperto le società di copertura, composte per la maggior parte da prestanome. Silvio Lucchese, 51 anni, ragioniere contabile presso diverse società, era l'uomo che era in grado di ottenere false fideiussioni bancarie nonché di aggiustare i conti delle società che presentavano le richieste di finanziamento. L'altra mente era Antonio Edis Mazzucco, 56 anni, architetto e sindaco di Terracina per il Psi negli anni novanta, ora uscito dalla politica. Avevano messo in piedi il maxi raggiro ai danni del ministero usufruendo, almeno dal 2001, di fondi stanziati dall'Ue per la realizzazione di opere nel Sud Italia. Opere cominciate e mai ultimate, come centri di riciclaggio del vetro, lavorazione del legno, attività grafiche ed editoriali e per finire la telefonia digitale. Gli impianti dovevano sorgere nelle provincie di Benevento, Oristano e Potenza, veniva certificato lo stato di avanzamento lavori che in realtà non era mai avvenuto. Grazie alla compiacenza di un direttore di banca di Bologna, Giuliano Fabbri, 53 anni, le società ottenevano documentazioni attraverso le quali si attestava che erano avvenuti aumenti di capitale richiesti dal ministero, false attestazioni di stato di solvenza, inducevano i funzionari ministeriali ad emettere decreti di approvazione dei progetti e di erogazione dei fondi. Coinvolti nella vicenda a vario titolo anche un ingegnere, un imprenditore edile insieme alla figlia di 25 anni, un amministratore di diverse società finite nell'indagine e un promotore finanziario di Aprilia. Tra le documentazioni false, ne è stata scoperta una che attestava il furto di alcuni mezzi per gli scavi che da una parte bloccava l'avanzamento lavori di un cantiere facendo ottenere una proroga alla società proponente, mentre a un'altra, con gli stessi mezzi, aveva fatto ottenere uno stato di avanzamento lavori. Altre due società cosiddette "cantiere" sono state individuate, grazie anche all'aiuto della Guardia di Finanza, scoprendo che fornivano fatture per prestazioni e realizzazioni di impianti che in realtà non erano mai avvenuti. Con le ordinanze di custodia firmate dal gip, Lucia Aielli, si è conclusa una prima parte dell'inchiesta in quanto sono in corso altri accertamenti. Tutti gli arrestati devono rispondere all'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, a vario titolo di falso, ricettazione e simulazione di reato.

 
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