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AVVENIMENTI: MAMMA DI ORTA DI ATELLA (CASERTA) PARTORISCE SEI GEMELLI


CASERTA, 10 GENNAIO 2010 - Ripete i nomi dei suoi figli tutto di un fiato: Paolo, Maurizio, Francesca Pia, Angelica, Annachiara e Serena mentre attende dinanzi all'uscio del reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale "Rummo" di Benevento. Pino Mele, 30 anni, di Orta d'Atella (Caserta), si dice felice perché i piccoli, nati appena da qualche ora, stanno in buone condizioni di salute. E bene sta anche la moglie, Carmela Oliva, 32 anni, che per dare alla luce i sei piccoli è stata 45 minuti in sala operatoria. Ma tanta felicità per questa coppia che ha atteso l' arrivo di un figlio per cinque anni è offuscata da un'ombra: Pino, operaio in un calzaturificio, ha perso il lavoro a novembre scorso. Il piccolo laboratorio dove lavorava ha dovuto ridurre il personale a causa della crisi; una "crisi accentuata - dice Pino - anche dalla concorrenza sempre più spietata di prodotti non sempre di ottima qualità e che vengono dall' Asia". "Qualcuno mi aiuti. Certamente lo faranno i nonni ma spero che anche lo Stato mi possa dare una mano. Come ? Non lo so", dice Pino mentre accarezza i capelli della moglie che con filo di voce aggiunge: "Sono felice. Non mi scoraggio: mi auguro che ci sia presto un piccolo lavoro per mio marito". Oramai da qualche ora i volti di Pino e Carmela sono diventati famosissimi. Qualcuno li ha ribattezzati i "supergenitori" di Orta, un piccolo centro del casertano cresciuto negli ultimi anni a dismisura e una volta famoso proprio per la produzione di scarpe artigianali e del liquore nocino. Nella sala di attesa dell' ospedale zie ed altri parenti chiedono quando sarà possibile vedere i piccoli. Carmela Oliva, alla 27esima settimana di gravidanza, è giunta venerdì scorso dal policlinico universitario Federico II di Napoli, ed è stata trasferita all'ospedale di Benevento. Era necessario che fosse ricoverata in una struttura di terapia neonatale in grado di accogliere in un sol colpo sei neonati. L' ultimo parto plurigemellare - con sei bambini - in Italia è avvenuto 13 anni fa. Parti che solitamente avvengono, spiegano i medici, dopo una terapia di stimolazione. Ieri sera i medici hanno notato l' insorgenza di una ipertensione. Dopo un breve consulto hanno deciso di intervenire. E così questa mattina alle 9.30 l'equipe di ginecologia composta dai dottori Gennaro Trezza, Francesco Starace e Donato Limoncelli (anestesista Guido Prizzio) era già in sala operatoria. L'intervento è iniziato alle 9,45 ed è terminato alle 10.30. "Appena 45 minuti che per me sono stati interminabili", ha confessato Pino Mele che ha atteso con gli altri familiari dinanzi all' uscio del "blocco operatorio" pensando già a come dover attrezzare la casa per poter accogliere tutti i bimbi. "Lo sapevo che erano in sei - confessa Pino - ma vederli ti emoziona e ti carica di responsabilità". I bimbi - il cui peso va da 610 agli 800 grammi - sono stati trasferiti subito alla terapia intensiva neonatale, diretta dal dottore Luigi Orfeo, dove il padre è corso a vederli. Stanno in sei incubatrici l'uno accanto all'altro, assistiti da medici ed infermieri. Le più vispe sono le femmine. La madre scherza: "Lui è stato più fortunato di me. Io li ho visti solo per qualche minuto ma quanto prima sarò accanto a loro". Il monitoraggio sulla salute dei bimbi è costante anche se i medici parlano di condizioni soddisfacenti. "Non so quanti giornalisti di tv e carta stampata oggi hanno chiesto di parlare con mia figlia", dice il nonno materno. Per domani alle 12 l' Azienda ospedaliera Rummo ha convocato una conferenza stampa con i medici ed il padre dei sei bambini. Intanto Paolo Oliva, eletto portavoce della famiglia, elogia i medici: "Sono stati bravissimi e per loro non abbiamo più parole di ringraziamento" .

 
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