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IMMONDIZIA: TUTTI LA FANNO, NESSUNO LA VUOLE. SARA' DI NUOVO EMERGENZA


Cercansi disperatamente siti di stoccaggio dove sistemare, dopo la fase delle spedizioni all'estero e in Italia, le migliaia di tonnellate di quelle che nel gergo degli addetti ai lavori si chiamano 'fos' e 'sovvalli', prodotti che i saturi impianti di Cdr in Campania continuano ad accumulare. Fumata grigia, anzi quasi nera, questa sera dalla riunione avuta dal direttore della Protezione civile Guido Bertolaso, con il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino e con i presidenti delle cinque province campane chiamati ad indicare i siti di stoccaggio. Indicazioni che però sono venute a metà, a voler usare un eufemismo: solo due province avrebbero indicato i luoghi dove smaltire i rifiuti. Ma lo stesso Bertolaso alla fine ha spiegato che una decisione potrebbe essere presa 'manu militari' ovvero con o senza la collaborazione degli enti locali per la individuazione dei lughi dove smaltire i rifiuti. "Sono state fatte alcune proposte, ci sono dei problemi aperti - ha detto Bertolaso - noi perseguiamo la politica del dialogo e della condivisione nelle soluzioni sapendo bene che però alla fine possiamo rimanere soli nel fare certe scelte". La cartina di tornasole del clima che si respirava, dopo l'ennesimo conclave sui rifiuti questa sera nella prefettura di Napoli, tra gli amministratori locali alle prese con elezioni imminenti e la possibile rabbia di sindaci e cittadini contro eventuali nuovi siti di stoccaggio, era il volto piuttosto scuro e arrabbiato presidente della Provincia di Napoli, Amato Lamberti chiamato come i suoi colleghi di Benevento, Caserta, Avellino e Salerno a indicare i siti di stoccaggio. "Non ci sono siti. Non è che non li abbiamo potuti indicare é che proprio nella provincia di Napoli non ce ne sono - ha detto Lamberti senza mezzi termini -. Abbiamo un territorio piccolissimo, tre milioni e mezzo di abitanti, 220 mila industrie e siamo sommersi dall' immondizia. Fate voi i conti. Il dato è questo, non c'é alcun sito oltre a quelli che abbiamo gia a disposizione storicamente". Mentre proseguono tra le polemiche politiche che echeggiano nelle regioni del Nord le 'spedizioni' dei rifiuti fuori i confini della Campania - che hanno consentito una 'tregua' a Pasqua - ora l'obiettivo - come ha spiegato lo stesso presidente Antonio Bassolino - è passare alla fase due: ovvero la indicazione dei siti regionali dove sistemare i fos e i sovvalli che intanto escono dagli impianti di Cdr sempre meno 'selezionati', ovvero sempre meno riciclabili e sempre più somiglianti a rifiuti non trattati. Alla fine se nessuno sceglie di non scegliere, come ha lasciato intendere lo stesso Bertolaso, potrebbe essere lo stesso commissario straordinario Corrado Catenacci a decidere e togliere così le castagne dal fuoco a presidenti di province e enti locali che questa sera avrebbero dovuto fornire agli stessi Bertolaso e Catenacci indicazioni chiare. Terzo aspetto del problema è quello dei termovalorizzatori, ossia gli impianti non ancora costruiti, che dovrebbero chiudere il ciclo 'integrato' dei rifiuti. Il piano della Fibe, la constestatissima concessionaria dello smaltimento (che è oggetto anche di una indagine della magistratura) prevede due impianti uno ad Acerra, nel Napoletano, uno nel Casertano. In alternativa se ne potrebbero realizzare altri oltre i due previsti ad esempio anche uno vicino a Napoli, ma in questo caso si dovrebbe verificare la revisione del contratto con la Fibe.

 
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