CASERTA, 15 DICEMBRE 2009 - E' iniziata, dinanzi alla Prima sezione penale della Cassazione, l'udienza nella quale si dovrà decidere se confermare o meno i 16 ergastoli ai boss del clan dei Casalesi e altre otto condanne a pene elevate per altri affiliati del clan. Uno degli avvocati degli imputati, infatti, ha rinunciato all'istanza di rinvio che aveva inoltrato alla Cassazione, sostenendo il legittimo impedimento di presenziare all'udienza, in quanto componente di una sottocommissione per gli esami di avvocato, che si tengono oggi a Napoli. Proprio l'istanza dell'avvocato Carlo Cincotti, difensore del pentito Luigi Diana, aveva messo in forse l'apertura dell'udienza fissata per oggi in Cassazione. Non si esclude che, in serata, possa arrivare il verdetto, che confermerebbe il carcere a vita per i boss Francesco Schiavone, detto Sandokan, e Francesco Bidognetti, detto Cicciotto 'e mezzanotte.
IL PROCESSO DI TERZO GRADO
Dinanzi alla Prima Sezione penale della Cassazione domani e' iscritto nel ruolo della pubblica udienza il processo 'Spartacus' nel quale sono imputati i boss e i killer del clan dei Casalesi, tra loro i capi Francesco Schiavone detto Sandokan e Francesco Bidognetti detto Cicciotto 'e Mezzanotte: c'era il rischio che l'udienza poteva slittare a data da destinarsi perche' il difensore di un pentito ha fatto istanza di rinvio per legittimo impedimento. La questione è stata decisa, preliminarmente, dal collegio presieduto da Edoardo Fazzioli, del quale fanno parte anche il consigliere relatore Umberto Zampetti, Marcello Rombola', Renato Bricchetti e Umberto Giordano. In particolare la Suprema Corte dovra' decidere se convalidare le 24 condanne, 16 delle quali all'ergastolo, agli uomini di punta del clan. Tra questi ci sono anche quattro latitanti tra i quali i boss Antonio Iovine e Michele Zagaria, Mario Caterino e Corrado De Luca. Gia' nel processo d'appello terminato il 19 giugno 2008 dinanzi alla Corte d'Assise d'appello di Napoli l'avvocato Michele Santonastaso, difensore di Iovine e Bidognetti, tento' di invocare la legge Cirami sul legittimo sospetto per far trasferire il processo ad altra sede sostenendo che i giudici erano condizionati dall'attenzione sollecitata dallo scrittore Roberto Saviano e dalle inchieste della giornalista del Mattino Rosaria Capacchione. Ma il tentativo - nel quale si faceva riferimento anche all'attivita' dell'ex Pm anticamorra Raffaele Cantone - non fu portato a termine. Per quanto riguarda la richiesta di rinvio, a sollecitarla e' l'avvocato Carlo Cincotti, difensore del pentito Luigi Diana (condannato a 16 anni). Il difensore ha esibito in Cassazione, adducendo il legittimo impedimento a partecipare all'udienza di domani, la nomina a componente titolare di una sottocommissione del concorso per avvocati che iniziera' domani a Napoli e si protrarra' per tre giorni. La nomina viene dal ministero di Grazia e Giustizia e Cincotti e' l'unico difensore di Diana in quanto l'altra avvocatessa che lo assiste, Carmen Lorusso, non e' cassazionista. E' probabile che sulla richiesta di rinvio sara' sentito anche il parere della Procura della Cassazione, rappresentata dal sostituto procuratore generale Mario Fraticelli. Dal parterre dei difensori si leva, inoltre, un'altra richiesta. Quella inoltrata dall'avvocato Giuseppe Valentino - che tra l'altro e' relatore in Comissione Giustizia del Senato sul ddl per il processo breve - che, a nome del suo assistito Enrico Martinelli (condannato all'ergastolo) chiede che siano azzerati i due precedenti gradi di giudizio. Secondo la memoria presentata da Valentino nella composizione del collegio della Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ci sarebbero state irregolarita' nella nomina del presidente Catello Marano e del giudice estensore Raffaele Magi. A suo avviso sarebbero stati violati i ''criteri tabellari'' con conseguente lesione del diritto costituzionale ad avere un giudice imparziale. Se domani dovesse essere respinta l'istanza di rinvio, l'udienza comincera' con la relazione del consigliere Zampetti seguita, poi, dalla requisitoria del Pg Fraticelli che chiedera' la conferma, o meno, del verdetto emesso il 19 giugno 2008 dalla Corte d'Assise d'Appello di Napoli. In tal caso comunque, saranno necessarie piu' udienze per far parlare tutti i difensori.
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