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S. MARIA C.V., I DESAPARECIDOS DELLA P. DI PIEMONTE: DOPPI TURNI


SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta), 6 dicembre 2009 - Sette classi di alunni «desaparecidos» della Principe di Piemonte di Santa Maria Capua Vetere sono ancora alla ricerca di un edificio dove fare lezione, a distanza di dieci giorni dalla chiusura di una parte dell’istituto di corso Garibaldi per problemi di staticità così come chiesto da un gruppo di genitori che avevano ottenuto dal comune una perizia super-partes. Al momento gli alunni ‘sfrattati’ seguono le lezioni presso l’edificio retrostante della Principe di Piemonte (via Curri), presso la scuola media Gallozzi e l’istituto Ettore Majorana (un capannone della Regione Campania ubicato sull’Appia dove inizieranno le lezioni il 9 dicembre). Dispersi gli alunni di alcune quarte che prima dovevano essere dirottate presso l’istituto Carissimi (risultato non agibile in base alle nuove norme) e poi verso l’istituto privato Paidea (in via Galatina, ai confini con Sant’Angelo in Formis). I responsabili dei Carissimi avevano chiesto una cifra esosa per il comune (che a quanto pare non vuole sborsare un euro), ovvero 15 mila euro oltre 500 euro a classe. La Paidea – che ricade nel comune di Capua – secondo fonti comunali è altrettanto inagibile ma non avrebbe le sette aule annunciate in un primo momento. In ogni caso, l’ufficio tecnico del comune di Capua potrebbe ovviare all’agibilità fornendo una proroga della stessa. Quello che i genitori vogliono scongiurare sono però i doppi turni (dovrebbero partire da mercoledi alle 14 nell’ala di via Curri della Principe di Piemonte) che sembrano profilarsi all’orizzonte: il dirigente Giacomo Coco, a cui ora è demandata la responsabilità della prosecuzione delle lezioni, avrebbe scelto questa strada (seppur, pare, fino alla fine di dicembre) pronta ad essere contestata dai genitori che, a quanto pare, sono decisi a non far entrare a scuola i propri figli per i turni pomeridiani. «Impossibile che l’amministrazione comunale non riesca a trovare sette aule? Si potrebbe fare qualche serio monitoraggio degli edifici», sbottano alcuni genitori. Qualcuno sta ipotizzando la possibilità di coinvolgere anche la cooperativa Icaro (che gestisce alcuni beni) mentre nella riunione che si terrà il 7 dicembre tra i vertici e tecnici comunali potrebbe anche emergere la possibilità di utilizzare alcune aule al rione Iacp da riattare. Quest’ultima ipotesi, però, potrebbe anche non essere gradita a molti genitori.

 
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