CASERTA, 17 NOVEMBRE 2009 - Il sottosegretario Cosentino, oltre ad attaccare la magistratura, ormai un'abitudine per gli esponenti del Pdl, ha lanciato gravissime accuse anche ai massimi vertici delle forze di Polizia, sostenendo che l'attuale vice capo, Francesco Cirillo, nel 1993, quando era in forza alla Dia, avrebbe cercato di spingere un collaboratore di giustizia a fare dichiarazioni contro l'attuale presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. È inoltre assai grave che tutto questo abbia trovato spazio nella tv pubblica dalla quale Cosentino ha potuto condurre la sua arringa". Lo ha detto la capogruppo del Pd in commissione Antimafia, Laura Garavini, la quale ricorda che "la vicenda alla quale si è riferito il sottosegretario è una vicenda vecchia, già chiarita da indagini approfondite, e riutilizzata proprio dagli avvocati dei boss dei casalesi nel processo d'appello. Evidentemente Cosentino non si fa più scrupolo di nulla, anche di accomunare la sua difesa a quella di boss come Bidognetti e Schiavone, e di attaccare con incredibili falsità le forze di polizia a cui, evidentemente non a caso, il ministero del Tesoro cerca di tagliare risorse. Ci sono dunque molti motivi per ritenere doverose le sue dimissioni da sottosegretario".

LA REPLICA DI COSENTINO

“Le dichiarazioni della deputata Laura Garavino sono assolutamente infondate dal momento che durante la trasmissione di Porta a Porta ho utilizzato dei verbali delle intercettazioni tra due pentiti che citano un tal Cirillo, non sapendo affatto chi fosse quest’ultimo che Garavini identifica in un esponente della Dia. Basta guardare le immagini della trasmissione televisiva per scoprire che nessuno di noi, neanche il direttore del Mattino interrogato da Vespa, ha identificato il Cirillo nella persona indicata da Gravina che, evidentemente, possiede ulteriori elementi per affermarlo. Mi auguro che la collega sia sufficientemente documentata…”