CASAL DI PRINCIPE (Caserta), 7 novembre 2009 - Mentre prosegue ed aumenta il tam tam mediatico di un possibile arresto del deputato e viceministro Nicola Cosentino - cosi come riportato dal quotidiano Roma due giorni fa - è lo stesso rappresentante del Pdl a gridare al complotto. «Devo
constatare, con profondo rammarico
e grande sconcerto, che
ancora una volta alcuni organi di
stampa pubblicano notizie di iniziative
giudiziarie nei miei confronti.
Ciò rientra - come ho già
avuto modo di sottolineare - in
una gravissima, persistente, pervicace
diffamatoria campagna
volta alla delegittimazione della
mia persona, peraltro in coincidenza
con importanti decisioni
legate al mio ruolo politico».
IL LEGALE: PRESENTAMMO ISTANZA AL PROCURATORE MA NON CI ASCOLTANO
L'avvocato Stefano Montone,
che assiste il sottosegretario con
Agostino De Caro, interpellato
dall'agenzia il Velino dice: «Ritengo che a
fronte delle dichiarazioni dei pentiti
la Procura sia stata costretta
ad avviare indagini sul mio assistito,
anzi, se non lo avesse fatto
sarebbe stata omissione. Non capisco
però perché la Procura non
ha accolto la nostra richiesta di
essere ascoltati. Abbiamo consegnato
l'istanza nelle mani del
Procuratore capo ma non ci hanno
considerato. L'ultima volta è
stata prima della pausa estiva e
anche gli aggiunti ci hanno sempre
risposto che non avrebbero
saputo a che titolo ascoltarlo. A
questo punto siamo costretti ad
aspettare anche perché ufficialmente
non abbiamo conoscenza
di pendenze».
COSENTINO VUOLE SPIEGARE E DIFENDERSI? ALLORA SI AFFIDI ALL'ARTICOLO 374 DEL CODICE DI PROCEDURA PENALE. SARANNO OBBLIGATI AD ASCOLTARLO
La soluzione per poter dire la propria ai magistrati inquirenti, fa sapere qualche legale interpellato da Casertasette.com, ci sarebbe. Al di là dell'istanza che non produce in modo frequente la 'convocazione', esiste un preciso articolo del codice di procedura penale, il 374, che si può leggere di seguito. Visto che oramai giornalisti e giornali in Italia si lanciano anche ad ipotizzare e a suggerire i reati da affibiare al bersagliato di turno, tanto vale richiamare anche qualche norma di procedura penale.
Art. 374 codice procedura penale.
Presentazione spontanea .
1. Chi ha notizia che nei suoi confronti sono svolte indagini, ha facoltà di presentarsi al pubblico ministero e di rilasciare dichiarazioni.
2. Quando il fatto per cui si procede è contestato a chi si presenta spontaneamente e questi è ammesso a esporre le sue discolpe, l'atto così compiuto equivale per ogni effetto all'interrogatorio. In tale ipotesi, si applicano le disposizioni previste dagli articoli 64, 65 e 364.
3. La presentazione spontanea non pregiudica l'applicazione di misure cautelari.
COSENTINO PARLA DI MACELLERIA MEDIATICA
Il coordinatore
del Pdl in Campania, quando parla di attacchi mediatici,
si riferisce alle notizie pubblicate
ieri dal “Roma” sulla richiesta
di arresto avanzata dalla Procura
di Napoli (pm Narducci e Milita)
ed in attesa di essere decisa
in queste ore dal gip Raffaele Piccirillo.
E si riferisce alla trasmissione
“Annozero” di giovedì sera,
in cui sono state riprese e commentate
le notizie dell’“Espresso”
sui verbali dei pentiti di camorra
che accusano Cosentino.
Una girandola di indiscrezioni
che vede sulla graticola il sottosegretario
all’Economia proprio
nei giorni in cui si discute della
sua candidatura alla presidenza
della Regione Campania.
«Sono vittima - e di ciò chiederò
conto nelle sedi opportune - di
una macelleria mediatica senza
precedenti, di
un imbarbarimento
della
lotta politica
che mai aveva
toccato tali livelli.
Ancora
ieri sera (giovedì,
ndr), sono stato oggetto di
attacchi concentrici durante un
programma giornalistico della televisione
pubblica, “Annozero”,
con la diffusione di notizie assolutamente
false sulla mia persona
e sulla mia famiglia, senza che
avessi peraltro alcuna possibilità
di replica e in violazione dei
più elementari principi di civiltà
giuridica e di etica giornalistica».
«Sottolineo che finora - conclude
Cosentino - è stato ripetutamente
violato il doveroso segreto
d'indagine e che nulla a me è
stato mai comunicato in nessuna
forma e in nessuna sede, ribadisco
la mia doverosa fiducia nella
magistratura, auspicando che
siano individuati e perseguiti con
assoluto rigore tutti quei soggetti
che hanno determinato la diffamatoria
campagna in atto».
Sulla questione interviene anche
il ministro per
l'Attuazione
del Programma
di Governo,
Gianfranco
Rotondi: «Confermo
stima
per Cosentino
e certezza della sua personale
correttezza. Trovo immorale il
tam tam scomposto di presunte
notizie giudiziarie rimbalzate
persino sui giornali e destituite
di ogni fondamento».
E secondo le ultime indiscrezioni dei media
l’attesa non sarà lunga. Lunedì,
al massimo martedì, si attende
il deposito della decisione da
parte del gip. Decisione che riguarda
una decina di coindagati.
Tra questi, sempre secondo
l’agenzia di stampa il Velino, ci
sarebbero altre figure eminenti e
volti noti, della politica e della
pubblica amministrazione. Funzionari,
dirigenti dello Stato e politici.
Per quanto riguarda il deputato
indagato, la richiesta di
arresto, se ritenuta fondata dal
gip, dovrà essere formalizzata alla
Giunta per le Autorizzazioni di
Montecitorio.
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