CASERTA, 6 NOVEMBRE 2009 - Tre ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite dagli agenti della Squadra Mobile di Caserta nei confronti di Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo e Giovanni Letizia, rispettivamente capo e affiliati di spicco dell'ala stragista dei Casalesi. I provvedimenti, notificati presso le carceri di Opera e di Cuneo, sono stati emessi dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Dda. L'accusa è concorso in estorsione continuata e aggravata dall'aver agito per agevolare l'organizzazione camorristica dei Casalesi-fazione Bidognetti. Le vicende estorsive a cui fanno riferimento le ordinanze sono state perpetrate tra la primavera e l'autunno 2008 da esponenti del gruppo Setola durante il loro periodo di latitanza. La ricostruzione delle vicende criminali, resa possibile grazie a intercettazioni ambientali e telefoniche, ha trovato ulteriore riscontro nelle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Oreste Spagnuolo e Giuseppe Gagliardi. All'epoca dei fatti i due erano organicamente inseriti nel `gruppo' che tra il marzo 2008 e il gennaio 2009 si rese protagonista da una strategia `terroristica' finalizzata all'affermazione violenta della fazione Bidognetti anche attraverso una sistematica attività estorsiva perpetrata nei confronti di imprenditori del litorale domizio ricorrendo anche all'eliminazione fisica di alcuni di quelli che avevano rifiutato di assoggettarsi alle loro pretese. I provvedimenti si riferiscono alle estorsioni ai danni dei caseifici `Ponte a mare' di Castel Volturno e `Luise' oltre che al tentativo di costringere Assunta D'Agostino, all'epoca dei fatti detenuta presso il carcere di Rebibbia di Roma, a vendere a un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato un immobile a lei intestato fittiziamente in quanto moglie di Domenico Bidognetti, già elemento di spicco del clan e poi divenuto collaboratore di giustizia.
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