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AD AVERSA LA SUPER-EMERGENZA RIFIUTI: 1300 TONNELLATE DI IMMONDIZIA


Lungo le strade di Aversa, nel Casertano - epicentro dell'emergenza rifiuti in Campania - sono sparse circa 1.300 tonnellate di rifiuti: è quanto ha prodotto la città (70 mila abitanti) negli ultimi 14 giorni. I cassonetti ormai non sono più visibili e in diverse strade gli accessi di alcuni edifici sono ostruiti dai sacchetti. Cumuli di spazzatura, spesso incendiati da cittadini esasperati e allo stremo, a pochi passi da "porta Napoli" e dal vecchio ospedale dell'Annunziata, dalla stazione ferroviaria, dai capolinea dei bus e dal nuovo presidio ospedaliero che marciscono sotto il sole e dal quale si leva un lezzo stomachevole. Per giorni i cittadini hanno cercato di trattenere la spazzatura in casa ma poi non è stato più possibile. Scuole e università chiuse e niente mercatini rionali. E se non interverranno fatti nuovi, saranno sbarrati anche gli accessi degli uffici pubblici. "Per tutelare la salute dei miei concittadini è quello che posso fare", spiega il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella. Al Comune, ora per ora, si aggiorna la "mappa dello sfascio": via Savignano, piazza Mercato, ex statale Appia sono queste le aree a maggiore rischio. Dopo il vertice dell'altra sera il Comune ha avuto l'ok per la rimozione di 60 tonnellate di spazzatura al giorno. Poche, dicono gli amministratori, per una città che ne lascia per strada quotidianamente oltre 90. Da qualche ora però nella città che segna il confine tra le province di Caserta e Napoli bisogna fare i conti con una nuova emergenza: è quella dell'incendio dei cassonetti. A decine le chiamate giunte nella notte scorsa ai vigili del fuoco. Le fiamme sono appiccate anche in pieno giorno da cittadini esasperati che vogliono liberarsi dalla morsa dei sacchetti. Lo fanno non valutando però che la "soluzione", per lo sprigionarsi di fumo nocivi che rendono l'aria irrespirabile e che possono arrecare gravi danni alla salute, è sicuramente peggiore del male. Gli ultimi falò sono stati accesi in mattinata nel cuore del centro antico della città normanna, a pochi passi dallo storico edificio (intitolato al frenologo Filippo Saporito) che ora ospita la scuola agenti della polizia penitenziaria e dalla cattedrale. "Oramai la situazione è grave in tutti i quartieri, i cittadini sono allo stremo - accusa Ciaramella - sono avvilito perché, oltre che chiedere ad altri di intervenire, non posso far altro. Sono stato tentato di rimettere il mandato ma alla fine ho valutato che non era giusto. Resto sulla barricata anche se non ho alcuna responsabilità". La soluzione? "Al momento, l'unica via di uscita è l'apertura di un sito di stoccaggio - dice ancora il primo cittadino - insomma di avere un cumulo di rifiuti appena poco fuori città con tutte le conseguenze immaginabili". "La gente è stanca - dice invece il vicario della diocesi di Aversa, monsignor Paolo Dell'Aversana - sono dieci anni che stiamo in emergenza. Promettono, promettono interventi ma ogni tre-quattro mesi siamo punto e daccapo per questo motivo i cittadini sono sfiduciati. Ora bisogna rimuovere la spazzatura dalle strade, poi avviare la bonifica del territorio". I commercianti minacciano la serrata: questa mattina si sono presentati al Comune chiedendo interventi urgenti. Non ci sono ancora stime ufficiali ma a quanto dicono gli esercenti, in questi giorni di emergenza, gli affari sarebbero crollati: "In città, dai comuni dell'hinterland, non viene più nessuno a fare spese". Da Aversa a Giugliano la situazione non cambia: nella nottata gli autocompattatori hanno raccolto altre 60 tonnellate di spazzatura. Un'altra "boccata di ossigeno" ma l'emergenza non é superata. In nottata sono stati sostituti anche i cassonetti danneggiati dalla fiamme. Ma la raccolta dei rifiuti stenta nelle aree periferiche. A Marano il sindaco Bertini invece ha disposto che gli autocompattatori ritirassero i rifiuti delle scuole, degli uffici pubblici e di quelli privati. I cumuli di sacchetti sono ancora ben visibili nel pieno centro storico, come al corso Umberto.

 
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