CASAL DI PRINCIPE (Caserta) - E' anche attraverso l'incentivazione dei servizi sociali che per Cipriano Cristiano, sindaco di Casal di Principe (Caserta), roccaforte del clan dei Casalesi, che si "potrà uscire dal buio in cui siamo stati proiettati per le scelte illegali di una minoranza della nostra comunità". E' anche "attraverso la formulazione di nuove strategie per il cittadino che riusciremo a dare l'immagine giusta di noi stessi". Il sindaco lo ha sottolineato in occasione del convegno sul tema 'Verso un nuovo modello di assistenza', svoltosi oggi nella sala consiliare del Comune e promosso "per una riflessione sui servizi sociali disponibili e per predisporre i necessari correttivi alle esperienze del passato e più decisive strategie di governance per lo sviluppo economico del territorio". "Siamo riusciti, grazie alla collaborazione di tutta l'amministrazione - ha sottolineato l'assessore alle Politiche Sociali, Vincenzo Novello - a implementare un efficiente sistema di servizi in vari settori della vita cittadina, facendo ricorso a quadri di riferimento innovativi, a vari criteri per la programmazione, a verifiche sulle realizzazioni ed a nuove regole per le forme di gestione, ma siamo fermamente decisi ad impegnarci a fare ancora di più". Nel suo intervento il consigliere regionale, Giuseppe Sagliocco, ha sottolineato, tra l'altro, la necessità di uscire dai localismi cercando di creare un percorso che sia esteso territorialmente e ha criticato il cattivo uso che si fanno dei fondi, soprattutto regionali, stanziati per l'attivazione dei servizi per il sociale". "Aiutare ma soprattutto educare il cittadino", è stato, invece, il messaggio lanciato da don Franco Picone, parroco della chiesa di San Nicola, la parrocchia nella quale quindici anni fa fu ucciso don Giuseppe Diana. (13 marzo 2009)