La Fisac CGIL Banca Centrale esprime il più netto dissenso nei confronti della volontà del Ministro dell’Economia di rilanciare, attraverso il decreto sui Tremonti Bond, gli osservatori sul credito presso le Prefetture, istituiti nel novembre scorso ed ora arricchiti con nuovi compiti di controllo sugli istituti bancari. Tali organi dovrebbero adesso anche verificare, presso le filiali delle banche, l’utilizzo corretto dei nuovi strumenti finanziari per il sostegno delle imprese e per lo sviluppo economico. Appare evidente in questa decisione l’obiettivo, più volte ed in varie forme riproposto dal Ministro, di esercitare, sfruttando la crisi in atto, un incisivo condizionamento governativo sul credito, relegando in questo caso la Banca d’Italia – istituzione preposta al dettato costituzionale della tutela del risparmio – ad un mero ruolo istruttorio. La Banca d’Italia, attraverso la sua articolazione centrale e periferica, dispone di mezzi, expertise, professionalità insostituibili nel monitorare e valutare l’esercizio del credito in tutti i suoi aspetti quali-quantitativi. Non è chiaro invece quali siano e possano essere in questo campo le competenze delle Prefetture, che più opportunamente dovrebbero concentrarsi sulla gestione dell’ordine pubblico e sul controllo delle “ronde” volute dal Governo. Evidentemente, in un periodo di consolidati e macroscopici conflitti d’interesse, l’autonomia della Banca d’Italia, anziché essere considerata un valore per la tutela del credito, viene vissuta dal Governo come fastidioso ostacolo al partigiano condizionamento nell’erogazione dei finanziamenti. (5 MARZO 2009)