CAMORRA, CLAN LUBRANO: GIORNALISTA SPORTIVO CONTRO GIORNALISTA, PER IL SILENZIO |
PIGNATARO MAGGIORE (Caserta) - Spuntano anche alcune inquietanti curiositą nell'inchiesta che oggi ha portato all'arresto di uindici persone ritenute vicine al clan Lubrano-Ligato.
Nel corso delle indagini, infatti, sarebbe anche emerso che il clan un giornalista sportvo di noto quotidiano locale avrebbe cercato di impedire ad un altro giornalista di scrivere articoli sul clan Lubrano-Ligato sullo stesso foglio. Di qui l'ipotesi di violenza privata. In particolare - secondo l'accusa - il clan riuscģ ad apprendere lo pseudonimo del giornalista e ad ottenere la non pubblicazione degli articoli. Gli inquirenti hanno ricostruito l'organigramma del clan Lubrano-Ligato e le loro attivita' illecite condotte sul territorio. Secondo i carabinieri commercianti e imprenditori costretti a pagare il pizzo, avrebbero, in qualche caso pagato cifre mensili fino a 10 mila euro. Il clan viene definito 'cinico' dai pm della Dda per avere imposto il pizzo persino a persone legate da parentela con gli affiliati al clan. Gli agguati, le minacce, le violenze non erano solo indirizzati nei confronti di commercianti e imprenditori che facevano resistenza nel pagamento del pizzo: in una circostanza e' stato chiarito che un ragazzo legato sentimentalmente ad una giovane del clan fu picchiato in quanto ritenuto contiguo ad un'altra cosca, attiva a Santa Maria Capua Vetere. (23 febbraio 2009)
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