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CASERTA, VICENDA ECOLOGICA SA.BA: RETROSCENA E RIPERCUSSIONI


CASERTA (di Giuseppe Messina) - C’è da chiedersi com’è possibile che a distanza di oltre 6 mesi l’unica impresa che ha partecipato al lucroso appalto per il servizio di igiene urbana del comune di Caserta la posizione de la Ecologia Saba in materia di antimafia sia rimasta sospesa? Si parla già giustamente di rescissione del contratto e di ricerca di una nuova ditta cui affidare il servizio nell’attesa di una nuova gara, ecc. Un disastro insomma. L’interdittiva antimafia non è scaturita dagli uffici dei vari Palazzi di Caserta, preposti ai controlli, alla prevenzione e alla repressione di violazione di legge ma dalla Prefettura di Napoli a seguito di accertamenti svolti dai commissari prefettizi sul comune di Arzano, sciolto, manco a dirlo, per camorra. La questione appare, aldilà del risvolto finale che avrà la vicenda, tanto più grave in quanto per Caserta, così pure per gli altri 9 comuni nei quali la Ecologia Saba operava, in tanti mesi di attività si andava consolidando un’organizzazione, una struttura e una capacità operativa per cercare di far fronte all’appalto più importante (59 milioni di euro) sottoscritto dall’amministrazione di Caserta e dove la società civile è impegnata per far funzionare al meglio la raccolta differenziata. Tutta la vicenda appare scandalosa e preoccupante al tempo stesso. Siamo certi che si accamperanno chiarimenti, spiegazioni e leggi che giustificheranno e copriranno, sul piano formale, l’operato di chi ha consentito tutto questo. Rimane il fatto che la certificazione antimafia non è esattamente l’ultimo dei documenti da presentare in una pubblica gara così importante in un settore così sensibile, in un territorio così martellato dai tanti interessi in gioco nel settore dei rifiuti e dalla pervasiva presenza della camorra. Appare anche incredibile che il Gruppo Ispettivo Ambientale del comune, ossia del gruppo di dipendenti preposto al controllo del servizio di igiene urbana, sia formato da nove persone di cui tre aiuto ispettore (chissà che vuol dire) con non ben precisate funzioni. Nel complesso sei dipendenti denunciano malattie gravi che certamente non li rendono idonei ad un servizio così impegnativo. E si finisce così per scaricare tutto nell’unico dipendente che avrebbe come aiuto un autista. Sembra incredibile ma questa è la capacità di governo di un assessore e di un’amministrazione senza ambizioni, così lontani dai bisogni della città e senza capacità amministrativa. C’è da chiedersi com’è possibile andare avanti in questo modo. Saremmo curiosi di sapere il bilancio della raccolta differenziata ad oggi e dove è andato a finire la montagna di umido raccolto, così come ci piacerebbe sapere perché la società Ilside, piattaforma CONAI deve avere dal comune di Caserta centinaia di magliaia di euro con il pericolo reale che non accoglierà più i materiali recuperati. Non si capisce neanche perchè i contenitori multicolori distribuiti dalla Saba facciano bella mostra di sè in tutte le strade (sporche) della città. Insomma non si ha la percezione che esiste un governo in città. Emblematica, in questo senso, appare la mancanza di manutenzione delle strade con le migliaia di buche e la vicenda dei lavori di Corso Trieste. In quest’ultimo caso dove, dopo tre volte che i lavori del corso sono stati ultimati (!), la pavimentazione, i tombini, ecc. crollano, franano e cedono al traffico automobilistico e ai rigori dell’inverno. A questo punto suggeriamo ai nostri supremi e impermeabili amministratori che in mancanza di progetti seri su cui potrebbero discutere e governare (cave, parco urbano, macrico, energia, ecc.) e vista la navigazione a vista, di fare in questo modo: Per il servizio di igiene urbana farsi commissariare dall’incredibile (ossia non credibile) sig. Bertolaso, magari riesce ad inventare qualche altra soluzione che può andar bene per i media, certo meno per i cittadini e l’ambiente ma chi se ne frega se non se ne parla il problema non esiste. Non è così? Per Corso Trieste, suggeriamo, invece, di dichiararlo Isola pedonale, potrebbe accadere che la cittadinanza ne tragga qualche beneficio in salute e che, con il loro "peso", garantirebbero la tenuta del manufatto e magari della giunta per l'acquisizione di qualche consenso per l’attesa iniziativa. (17 febbraio 2009)

 
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