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EMERGENZA RIFIUTI, CATENACCI AL POSTO DI BASSOLINO: VESCOVI SCENDONO IN CAMPO


Situazione sempre più difficile sul fronte rifiuti in Campania: la regione è vicina al collasso. Accade, quasi in sincronismo con la sostituzione di Antonio Bassolino che ha dovuto cedere il posto all'ex prefetto di ferro Corrado Catenacci. Ora, tutti si accorgono dei problemi che covavano sotto la cenere ma di cui nessuno parlava. Continua da ormai una decina di giorni il presidio di manifestanti che impediscono lo sversamento dei rifiuti in alcune delle discariche rimaste aperte, mentre altri siti sono ormai saturi. Contemporaneamente, gli impianti di Cdr (Combustibili da rifiuti) rimangono bloccati per l'impossibilità di smaltire i residui della lavorazione. I sindaci di diversi comuni hanno imposto ai cittadini di tenere temporaneamente i rifiuti in casa. Anche i vescovi sono preoccupati, ma uno spiraglio sembra arrivare da Avellino al termine di una riunione con il neocommissario di governo, Corrado Catenacci. Un clima di tensione di cui si sono avvertiti i riflessi nel pomeriggio nei pressi di Capua, nel Casertano, dove si sono verificati tafferugli tra manifestanti e forze dell'ordine per una protesta contro una piattaforma di rifiuti industriali. Da giorni, ormai, le discariche di Difesa Grande, nei pressi di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, e di Santa Maria La Fossa, nel Casertano, non ricevono più rifiuti a causa del blocco organizzato da comitati cittadini che protestano contro lo sversamento di immondizia nella zona. La discarica di Parapoti, nel Salernitano, che avrebbe dovuto riaprire proprio in questi giorni, è anch'essa presidiata: domani i parroci della zona celebreranno una messa davanti ai cancelli dell'impianto. L'attività resta ferma negli impianti di Cdr di Tufino nel Napoletano e di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, di Pianodardine in Irpinia per l'impossibilità di smaltire i materiali in uscita come i sovvalli ed i fos, cioé i residui della lavorazione delle ecoballe. L'impianto di Battipaglia è invece fermo a causa di lavori di manutenzione così come ha sospeso l'attività il sito di tritovagliatura di località Sardone. Blocco per manutenzione da martedì anche a Casalduni, nel Sannio. La situazione è ormai al collasso tanto da sollevare forti preoccupazioni anche tra i vescovi della Campania riuniti per una giornata di esercizi spirituali. Si annuncia un documento sulla questione mentre il cardinale di Napoli, Michele Giordano, sottolinea che "questa situazione rischia di far stare la popolazione in un allarme continuo. Si può procedere alla realizzazione di nuovi impianti ma è necessario il coinvolgimento delle popolazioni interessate". Negli scorsi mesi, il vescovo di Acerra, monsignor Giovanni Rinaldi, e quello di Nola, Beniamino Depalma, hanno solidarizzato con le popolazioni in lotta contro la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra. Domenica scorsa i vescovi di Capua, Bruno Schettino, e di Aversa, Mario Milano, si sono dichiarati vicini ai manifestanti che presidiano la discarica di Parco Saurino a Santa Maria la Fossa, nel Casertano. Uno spiraglio potrebbe arrivare da Avellino dove il neo commissario di governo, Corrado Catenacci, ha partecipato a un vertice in Prefettura. Ai rappresentanti dei partiti, agli ambientalisti, ai responsabili dei consorzi di smaltimento ha chiesto una tregua nella 'guerra' che attualmente vede bloccato l'accesso alla discarica di Difesa Grande. "La soluzione da me formulata - ha spiegato - prevede che da martedì riprenda l'attività della discarica di Ariano Irpino con il conferimento di 2500 tonnellate al giorno per 15 giorni. Nei successivi 15 giorni continuerà a funzionare la discarica con il conferimento di 1500 tonnellate". Dopo questi 30 giorni la discarica chiuderà definitivamente. Dal 25 marzo, inoltre, inizierà contestualmente l'operazione di bonifica. Da gran parte dei presenti all'incontro la proposta di Catenacci (pronto a verificare il contratto con Fibe, la società che gestisce i Cdr e che dovrà realizzare i termovalorizzatori anche per appurare eventuali tentativi di avvicinamento "da parte di qualche camorrista") è stata valutata positivamente, ma resta da capire quale sarà l'atteggiamento di tutte le 'anime' del movimento anti discarica. Nel piano Catenacci c'é l'impegno di riaprire le discariche di San Bartolomeo in Galdo nel Sannio, Parapoti nel Salernitano e centri di stoccaggio a Napoli e Caserta.

"Si può procedere alla realizzazione di nuovi impianti ma è necessario il coinvolgimento delle popolazioni interessate", ha proseguito ancora il cardinale Michele Giordano. "E noi vescovi della Campania - ha aggiunto - abbiamo il dovere di far approfondire la vicenda". Nelle scorse settimane già diverse volte i vescovi della Campania erano scesi in campo accanto ai cittadini per chiedere una immediata bonifica delle aree degradate o per sollecitare la discussione dei progetti per la costruzione di nuove strutture, comprese quello per lo smaltimento dei rifiuti. Contro la realizzazione del termovalorizzatore ad Acerra, scendendo in campo con la popolazione, si è sempre detto il vescovo della locale diocesi, Giovanni Rinaldi, mentre dalla diocesi di Nola, guidata da Beniamino Depalma, hanno lanciato un appello ad intervenire per bonificare il territorio. Domenica scorsa a coloro che manifestavano dinanzi alla discarica di "parco Saurino", nel comune di Santa Maria La Fossa, in provincia di Caserta, hanno fatto giungere la loro solidarietà i vescovi di Capua, Bruno Schettino e di Aversa, Mario Milano. Prendendo la parola durante i lavori del congresso regionale delle Acli che si sta celebrando a Napoli, il cardinale Giordano ha ricordato che, appena ordinato sacerdote, fu nominato parroco a Scanzano, la cittadina della Basilicata, divenuta nota anche perché prescelta per diventare sito per lo stoccaggio delle scorie nucleari seguendo da Napoli con attenzione i timori e le apprensioni della popolazione locale.

 
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