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SAN MARCELLINO (CASERTA): UCCISO COME MATTIELLO PERCHE' AVEVA DENUNCIATO RACKET


CASERTA - Un operaio ucciso perché si trovava al posto sbagliato al momento sbagliato, il titolare invece ammazzato forse perché aveva denunciato in passato un espisodio estorsivo: questa la pista più accreditata che due giorni fa ha visto vittime Antonio Ciardullo, 51 anni (proprietario di un'autofficina con la quale a malapena riusciva a sbarcare il lunario), ucciso con sei colpi di pistola all'addome ed Ernesto Fabozzi, 43 anni entrambi erano di San Marcellino (con precedenti per gioco d'azzardo) freddati nei pressi del cimitero, al confine con il territorio di Trentola-Ducenta. Vittime, probabilmente, alla pari di Domenico Noviello e Raffaele Granata (il primo titolare di una autoscuola ed il secondo di uno stabilimento balneare) uccisi prima dell'estate sul litorale domizio perché avevano osato denunciare il racket. Ciardullo una decina di anni fa aveva denunciato un tentativo di estorsione, successivamente gli autori del pizzo erano stati arrestati e l'uomo - ancora qualche tempo dopo - aveva ricevuto un avvertimento: alcuni colpi di pistola esplosi contro la sua abitazione. E' passato molto tempo, ma la Squadra Mobile di Caserta non esclude questo particolare nel prosieguo delle indagini del duplice delitto di San Marcellino. Si indaga anche sulle frequentazioni del titolare dell'autofficina, soprattutto nell'ultimo periodo: padre di due ragazzi di 21 e 23 anni, sposato, era il vero obiettivo dei sicari che lo hanno massacrato al volto e all'addome con 15 colpi (venti quegli esplosi). Inaudita ferocia anche quella usata per uccidere l'autista che si trovava lì per caso, Ernesto Fabozzi, quattro figli, sposato, una vita non agiata, ucciso forse perché testimone involontario dell'agguato a Ciardullo. Uno il colpo esploso contro di lui che ha colpito a vena aorta. Due le armi che usate per il duplice delitto entrambe semiautomatiche: sicuramente tipo 9 per 21. In disuso, purtroppo, alcune telecamere installate nella zona che avrebbero potuto catturare immagini utili alle indagini. L'inchiesta aperta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere appena dopo il dupolice delitto ha come titolare il pm Carlo Fucci: fascicolo già in fase di trasmissione alla procura antimafia di Napoli (pm Paolo Itri) competente per territorio. (13 settembre 2008-23:58)

 
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