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SU BLOG NAPOLETANO DI COTTE E DI CRUDE (SOLO OGGI) SU SAVIANO


NAPOLI - Prima lo adoravano, lo difendevano, lo idolatravano quasi: poi l'effetto boomerang di Mantova ha fatto cambiare idea pure a loro. Sul blog napoletano Giornalisticamente.net di Ciro Pellegrino, sono diversi i commenti di giornalisti arrabbiati con Saviano dopo essere stati feriti nell'onore.
Camilla scrive: Le critiche a Saviano mi sapevano di invidia. Ora, seguendo un po’ i suoi spostamenti e le sue dichiarazioni, comincio anche io a capire e condividere tali critiche...e poi E comincio ad avvertire un leggero senso di fastidio su tutte le dichiarazioni sulla sicurezza e sui presunti rischi che corre...
. Nadia Labriola scrive: hai dato voce a centinaia di giornalisti che lavorano all’ombra - per dignità - e che in questo momento avrebbero voglia di afferrare Saviano per la gola ed affogarlo...
Cliccate qui per leggere i commenti al blog

Ecco invece un articolo senza ipocrisia dell'ottima Annalena Bernini che ad aprile scorso aveva fatto storcere il naso ai finti moralisti

Saviano trovati una fidanzata

(Annalena Bernini – da Il Foglio del 25 aprile 2008) Grande scrittore di mondiale successo dovrebbe fidanzarsi di più e affliggersi di meno)
Roberto Saviano, giovane scrittore di mondiale successo, dovrebbe avere una cosa sola in testa: le ragazze. Ha ventinove anni, ha venduto un milione e duecentomila copie con un bel romanzo scambiato per duro giornalismo d’inchiesta, “Gomorra”, che il New York Times ha inserito fra i cento libri più importanti del 2007: è un momento forse irripetibile questo, sono anni grandiosi da due fidanzate al giorno. Ragazze entusiaste, innamorate dell’aria emaciata, degli occhi tristi, delle occhiaie, della barba di due giorni, del coraggio anticamorra, ragazze che non si impressioneranno per quei due anelli d’argento, uno al mignolo e uno all’indice della mano destra, ragazze disposte a tutto pur di ispirare il prossimo libro di Saviano almeno infilarsi nei ringraziamenti. Certo che con la scorta è più complicato rimorchiare, ma da giovani ci si ingegna, e comunque c’è un isolotto molto romantico in cui Saviano è al sicuro anche senza carabinieri, l’ha detto lui: luogo ideale per le groupie innamorate della letteratura, posto fantastico per scrivere un altro romanzo e moltiplicare le fan. Invece Saviano ha espresso altri desidero «Vorrei essere un rapper per descrivere la realtà che vivo, racconterei di questa mia assurda condizione, canterei di quest’isolotto dove sono venuto in vacanza, perché è l’unico posto in cui mi sia permesso di vivere senza la scorta». Una cosa da vecchio martire inascoltato e abbando¬nato, mentre lui è il snpereroe dei giorni nostri, la grande rivelazione editoriale, il ragazzo che racconta le sue verità sul mondo, mentre il mondo ringrazia e Mondadori corre a tirare un’altra ristampa. ”Gomorra” a teatro, “Gomorra” stasera in tivù, “Gomorra” in passerella al Festival di Cannes, e Saviano osannato dappertutto che risponde con aria esageratamente afflitta. Lucariel¬lo, degli Almamegretta, gli ha fatto subito questo rap (con la supervisione dello scrittore e ne è uscita una iettatoria sull’anunazzamento di Saviano: lui, invece di fare gli scongiuri, dare tuffi al diavolo e scrivere t manzo d’amore, va da Michele Santoro con il buio in sala e la luce in faccia ascoltarsi morire sparato. Era un romanzo, sei uno scrittore. Allora, a tutti i camorristi inferociti (grandi compulsatori di classifie brarie), a tutti i viscidi che stanno sfbrmando Roberto Saviano in una effigie eroica, infelice e malvestita con un sito Internet di maniacale accuratezza tradotto in cinque lingue, Saviano dglielo tu: era un romanzo, sei uno scrittore (con la scorta, ma non è una tragedia). Non hai mai visto cucire ad Arzano il vestito indossato da Angelina Jolie la notte degli Oscar era una magnifica invenzione. Uno scrittore con la tentazione etica ma soprattutto con i coltelli viola di Andy Wahrol in copertina. Nelle piazze ci vai per le ragazze, in televisione anche (sappi che ad Anno Zero non si rimorchia), e ti affliggi più che altro perché non hai ancora il finale del tuo prossimo romanzo.

Rosetta, don Diana e l'informazione locale

Cliccate qui per leggere il Corriere del Mezzogiorno

(10 aprile 2008-10:35)

 
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