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AMBIENTE, SAN TAMMARO (CASERTA): COMER INTERVIENE SU APERTURA DISCARICA


CASERTA - (di L’ordinanza del presidente del consiglio dei ministri del 29 agosto scorso fuga qualsiasi dubbio su una continuità di gestione dei rifiuti fatta esclusivamente attraverso discariche e siti di stoccaggio. Il Centro-destra cosi come il centro-sinistra in perfetta simbiosi ben si guarda dal dare priorità a un ciclo integrato e virtuoso dei rifiuti. La scelta di San Tammaro sancita nell’OPCM è un altro brutto colpo, inferto alla provincia di Terra di lavoro. San Tammaro che fino a qualche giorno fa rappresentava, con il suo sito di compostaggio una possibilità di trasformazione della frazione umida in compost, ora diventa un enorme sversatoio di pseudo eco balle e rifiuti solidi urbani. Una decisione sottoscritta dal premier ma sicuramente indicata da qualche amministratore o politico locale che nel solito silenzio assenso conferma la complicità di tutte le parti nel continuare una annosa e disastrosa gestione dei rifiuti. Un duplice scopo emerge da quest’ultima ordinanza: - l’ostentazione da megalomane di un capo del governo che cerca una coerenza nelle proprie e personalistiche dichiarazioni di un’ipotetica fine dello stato di emergenza e la politica degli appalti e degli inceneritori. E cosi ai dieci siti indicati nel decreto n.90, convertito in legge il 14 luglio, si aggiunge l’undicesimo. Un eccezione? Evidentemente si, visto che Berlusconi attento alla sua immagine, in questo caso politica, ha premura di pulire le strade di Napoli e provincia sotto i riflettori della stampa nazionale ed estera. Costi quel che costi, purchè ci salviamo la faccia. Una sorta di cul de sac che farà la gioia della malavita organizzata i cui interessi ed equilibri non sono stati minimamente scalfiti. Oggi la parola magica alla legittimazione di un agire contro leggi prestabilite si chiama deroga. Infatti in deroga ai principi democratici e costituzionali con l’accondiscendenza di certe agenzie regionali si possono aprire discariche e stoccaggi ovunque. L’agenzia regionale ARPAC (ente pubblico) continua a dare pareri favorevoli, il sottosegretario Bertolaso erede di se stesso continua a fare sfoggio del vessillo di salvatore della patria immeritatamente. Ma il vero dramma di questa provincia casertana è l’incapacità e il poco peso o spessore che hanno i propri rappresentanti politici, vittime servili dei governi centrali mentre si crogiolano nella consueta ambiguità di chi vuole racimolare da tutte le parti. Qualcuno si è illuso che San Tammaro possa sostituire la cava Mastroianni. Non è questo il criterio adottato dai nostri governanti. San Tammaro è un surplus come lo sarà probabilmente Parco Saurino proposta dalle associazioni e comitati. Per noi San Tammaro deve rappresentare l’epilogo di anni di sversamenti e inquinamento nella nostra provincia. Non si può accettare che in un territorio cosi vastamente inquinato ci sia un tale accanimento. Ed è inconcepibile l’atteggiamento defilato del Presidente della Provincia incapace di dare una vera alternativa alla futura ed inidonea discarica nella cava Mastroianni e di difendere almeno una volta la provincia e la gente che amministra. Per noi San Tammaro rappresenta la conferma che non si ha volontà di risolvere radicalmente il problema precludendoci con questa scelta la possibilità di avere un sito di compostaggio. E’ un prezzo altissimo che stiamo pagando sia per le tonnellate di rifiuti che per il mancato funzionamento dell’impiano di compostaggio. E’ una scelta che impone una sbarramento all’apertura di altre discariche a Caserta e Provincia. Garanzie che avrebbero dovuto pretendere nell’interesse della collettività i nostri amministratori o rappresentanti locali sicuramente consapevoli di questa ultime penalizzante provvedimento. (4 settembre 2008)

 
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