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CASAL DI PRINCIPE /2: POLIZIA SCOPRE BUNKER PER RIFUGIO LATITANTI


Nel giorno dell’inaugurazione ufficiale della sezione distaccata della Squadra Mobile di Caserta, a Casal di Principe, arriva anche la scoperta di un rifugio per gli uomini della camorra casalese. Un bunker sotterraneo utilizzato probabilmente per nascondere latitanti, ricavato all'interno di un laboratorio artigianale per la lavorazione di infissi in alluminio, in via Fellini a Casal di Principe è stato infatti scoperto dalla polizia. L'operazione è stata condotta da agenti della Squadra Mobile della sede distaccata, del commissariato di Aversa, del Servizio centrale operativo di Roma e della struttura operativa di Casapesenna, nell'ambito dei controlli disposti dal questore Carmelo Casabona per la cattura di latitanti appartenenti al clan dei Casalesi. Circa trenta agenti hanno fatto irruzione nell'opificio, di cui è titolare il pregiudicato Giovanni Decoro, di 59 anni, di san Cipriano d'Aversa, e in un angolo dell'ampio cortile apparentemente adibito a deposito di materiale vario hanno scoperto una botola in ferro che, una volta aperta, ha consentito loro di accedere in un ampio e lungo cunicolo che, dopo aver attraversato l'intero cortile, conduce all'interno degli uffici del laboratorio. A circa metà cunicolo, illuminato e piastrellato, i poliziotti hanno trovato un ampio locale, munito di bagni, che sarebbe stato adibito a rifugio di latitanti. Gli agenti hanno effettuato numerose perquisizioni in abitazioni adiacenti tra cui quelle dei fratelli Setola, ma senza esito. Intanto, sempre ieri, è stata inaugurata ufficialmente un ex villa bunker destinata alla sede distaccata di Casal di Principe della Mobile di Caserta. Quattordici stanze, centosettanta metri quadrati per piano, marmi disposti a stella sulla porta d'ingresso, porte scorrevoli e un cortile di duecento metri. Era la casa di Dante Apicella, fiancheggiatore del clan dei Casalesi condannato nel processo Spartacus, oggi sede della sezione della Squadra mobile a Casal Di Principe coordinata dal dirigente Alessandro Tocco in collaborazione con quella di Caserta. Tocco ha indagato sulle infiltrazioni camorristiche al comune di Fondi e nel basso Lazio. Ora ha scelto di venire a Casal Di Principe: «Voglio dare il meglio di me nella cattura dei latitanti, ne sono circa trenta ancora in giro», dice. (27 giugno 2008)

 
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