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PROCESSO D'APPELLO SPARTACUS: GIUDICI SI RITIRANO IN CAMERA DI CONSIGLIO

Riflettori puntati dalle telecamere d'europa sul processo Spartacus, il cui secondo grado è in fase di svolgimento a Napoli. Il mastodontico processo era passato inosservato a Santa Maria Capua Vetere. Ora sembra aver sucitato l'interesse di tutti i media


Sono appena entrati in camera di consiglio i giudici della I Sezione della Corte d'Assise d'Appello di Napoli per decidere la sorte di 36 imputati del processo Spartacus, il maxi procedimento importante dopo quello di Palermo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Gli imputati sono tutti boss del clan dei Casalesi, con a capo Francesco Schiavone detto Sandokan. Dopo la replica del sostituto procuratore generale Francesco Iacone che ha sottolineato la necessita' di confermare i 16 ergastoli ai capiclan gia' condananti in primo grado, i giudici della Corte, presieduta dal presidente Raimondo Romeres, a latere Maria Rosaria Caturano, si sono chiusi in camera di consiglio e ci resteranno, probabilmente, per i prossimi tre giorni. La sentenza, lo stralcio che riguarda gli omicidi e le guerre di camorra, potrebbe dare un duro colpo al clan. Non e' stato, pero', ancora iscritto a ruolo il troncone che tratta dell'associazione, degli affari, dei rapporti con l'imprenditoria; in tutto una novantina di imputati quasi tutti a piede libero. Per trasmettere ai giudici d'appello i 550 faldoni contenenti gli atti del procedimento fu utilizzato, nel novembre 2006, un furgone blindato. La sentenza di primo grado della seconda Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere venne messa al 15 settembre 2005, dopo undici giorni di camera di consiglio e otto anni di dibattimento. La Corte era presieduta da Catello Marano e commino' 95 condanne, 21 delle quali all'ergastolo, e decise 21 assoluzioni. Le motivazioni alla base del verdetto furono scritte dal giudice a latere, Raffaello Magi, che racchiuse tutto in 3.187 pagine: un lavoro paragonabile solo a quello del maxi processo contro la mafia. (16 giugno 2008-14:40)

 
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