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CLAN IOVINE, MOGLIE (SCORTATA) DEL LATITANTE SFUGGE A CATTURA


CASERTA - Da moglie del latitante tra i più pericolosi d'Italia a...ricercata dello stesso gruppo del marito 'primula rossa'. Enrichetta Avallone - stipendio da dieci milioni di vecchie lire al mese con tanto di scorta di 'ragazzotti' - è una delle donne dell'operazione 'Slot Machine' finita nell'inchiesta della Dda. L'altra è sua cognata Rosa De Novellis (vedova dello scomparso Carmine Iovine). Numerosi affiliati alla fazione del clan camorristico dei Casalesi capeggiata dal superlatitante Antonio Iovine, detto 'o ninno', arrestati nel corso di un'operazione dei carabinieri del comando provinciale di Caserta, coordinata dalla Dda e scattata la notte scorsa, sono accusati anche di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alla corruzione. Per ottenere l'impunità di propri affiliati ma anche per acquisire appalti e servizi pubblici, si legge, tra l'altro, nelle ordinanze di custodia cautelare in carcere, avrebbero corrotto pubblici amministratori e procurato voti a candidati di comodo in occasione delle elezioni provinciali del 2004. E' anche emerso che i proventi illeciti erano reinvestiti anche in attività imprenditoriali fra cui la distribuzione ed il noleggio di videogiochi e l'esercizio organizzato delle scommesse. Nel corso dell'operazione conclusa questa mattina i carabinieri di Caserta, al comando del colonnello Carmelo Burgio, hanno anche sequestrato beni mobili ed immobili e quote societarie per circa 80 milioni di euro.

Dichiarazioni del procuratore aggiunto antimafia Franco Roberti

I 53 arresti nell'operazione contro il clan dei Casalesi, che ha colpito esponenti delle fazioni capeggiate da Antonio Iovine e Michele Zagaria, entrambi considerati tra i più pericolosi latitanti italiani, rappresenta "la risposta dello Stato alla escalation violenta del livello di scontro attuata dal clan". Lo ha detto Franco Roberti, coordinatore della Dda, commentando gli esiti dell'operazione 'Videogiochi'. Sono stati ricordati, tra i fatti più drammatici, gli omicidi di Umberto Bidognetti, padre del collaboratore di giustizia, Domenico e dell'imprenditore Domenico Noviello, entrambi uccisi con inaudita ferocia a Castelvolturno, sul litorale casertano e dell'incendio, a S.Maria Capua Vetere, della fabbrica di materassi di Pietro Russo, presidente dell'unica associazione antiracket della provincia. Roberti ha partecipato ad una conferenza insieme con il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Carmelo Burgio. "Si è trattato - ha aggiunto Roberti - di una coincidenza cronologica che, però, ci consente di affermare che lo Stato è sempre in grado di ribattere colpo su colpo ai più efferati delitti di camorra".

 
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