L'Eurispes applica a 24 territori provinciali 'a rischio' di quattro regioni l'Indice di penetrazione mafiosa (Ipm), calcolato sulla base di alcuni parametri che scaturiscono dalla valutazione oggettiva e, per lo piu', quantitativa di alcune variabili socio-economiche che caratterizzano una determinata area: tasso di disoccupazione, reati commessi ed assimilabili alle associazioni mafiose, casi di amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni mafiose, atti di terrorismo politico, numero di intercettazioni effettuate. La 'maglia nera' di territorio piu' permeabile alle infiltrazioni criminali va alla provincia di Napoli, con un indice pari a 68,9: a seguire, le province di Reggio Calabria (60,4 punti), Palermo (41,9), Catanzaro (33), Bari (32,6), Salerno (31,3), Caserta (30,6), Crotone (29,5), Lecce (27,9), Brindisi (26), Cosenza (25,4). 'Preoccupante , scrive l'Eurispes - il posizionamento nell'Ipm relativo al territorio calabrese, con ben tre province nella top ten. Dai dati emerge, in particolare, che il primato negativo calabrese di Reggio Calabria e' dovuto principalmente ai reati assimilabili alle associazioni mafiose (ben 144,6 ogni 100 mila abitanti), ai 23 comuni sciolti per infiltrazioni mafiose dal 1991 al 2007, agli atti di terrorismo pari a 211 dal 1999 al 2005 e al numero di intercettazioni pari a 27.486 dal 2001 al 2003. A Crotone spetta il primato degli omicidi ogni 10 mila abitanti per motivi di mafia, camorra e 'ndrangheta tra i 24 territori provinciali analizzati e considerati piu' a rischio. (21 maggio 2008-14:30)
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