Sarà l'effetto Gomorra (il libro di di Saviano tratto da un copia&incolla di giornali locali, come afferma qualcuno), ma oramai in Italia è moda 'Casalesi' e pentiti in tv: dopo l'intervista all'ex compagna del boss Francesco Bidognetti, Anna Carrino (collaboratrice) che ha lanciato un appello a pentirsi a tutti i camorristi è arrivata anche quella di Domenico Bidognetti al Giornale Radio Rai e Tg1. Lui, che ha ucciso 60 persone, oggi viene pagato dallo Stato e si erge ad eroe affermando che è quella del pentimento è una strada difficile. Una scleta che molti sono costretti a fare per i continui arresti e il sequestro di beni tanto da non poter più sopravvivere. Un pentimento, forse, non di animo ma di convenienza che comunque dovrebbe consentire agli inquirenti, una volta riscontrate le dichiarazioni, di trovare altrei responsabili di delitti. Una vita difficile, sbattuta tra una videconferenza e l'altra; di interrogatori continui; di meningi da spremere...Succede che in molti casi l'infame (come chiamano i camorristi i pentiti) si sbagli e le accuse cadano a fine processo. Ma è oramai è questo il gioco delle parti..

ROMA – Capelli neri con gelatina, mani grosse, accento casalese inconfondibile: dopo la pentita Anna Carrino - compagna del boss Francesco Bidognetti con il quale ha avuto tre figli - ieri al microfono di Grazia Graziadei (per il Giornale Radio Rai e Tg1) è apparso di spalle anche Domenico Bidognetti, esponente della cosca casalese e oggi pentito, al quale hanno ucciso il padre la scorsa settimana nell’ambito di una vendetta trasversale. «Ho commesso 50 o 60 omicidi – esordisce rispondendo all’intervista in tv - «Hanno ucciso mio padre ma continuerò a collaborare con la giustizia. Ma non per rabbia – ha tenuto a sottolineare - ho perdonato anche questi ragazzi mandati dai boss ad amazzare mio padre. A tutti i giovani dico: la camorra non protegge nessuno, dà solo morte, terrore e velni. Questi signori se non vengono omaggiati non sono nessuno. Chiedo perdono per tutto il male che ho fatto e a tutte le persone che ho fatto piangere . Ai capi dei clan dico: se avete coraggio pentitevi altrimenti resterete dei vigliacchi». «Non esiste – ha aggiunto - una parola italiana che può colmare il dolore e il male che ha causato la morte di mio padre. Sto dicendo questo anche perchè altri mi sfotteranno, gli altri di cui facevo parte ne godranno perchè loro sono abituati a vivere sui dolori degli altri. Godono quando gli altri soffrono. Specialmente di un ex mafioso come me che ha iniziato a collaborare». Ai microfoni del Tg1 e del Tg Regionale della Campania, qualche settimana fa, aveva anche Anna Carrino, 43 anni, richiamando l’attenzione dei camorristi e dell’ex compagno per invitarlo a pentirsi. Lei, da un anno collaboratrice, si era rivolta a «Cicciotto per dirgli «Non pensare più a te stesso, devi pentirti. Porta via da Casal di Principe i nostri figli» E ancora: «La camorra deve essere sconfitta». Poi aveva rivolto un appello ai suoi figli. Li aveva chiamati per nome. «Gianluca, Teresa, Katia – aveva detto - se ho fatto questa scelta non l'ho fatta solo per me stessa ma anche per voi, perché dove state non è un paese che vi può dare quello che volete nella vita. soldi - dice - non sono niente nella vita. La vostra felicità è dare un futuro ai vostri figli». (L'intervista a Bidognetti è stata trasmessa nel Tg1 del 10 maggio 2008)