Ecco il testo della lettera aperta del presidente Riccardo Ventre, dove si parla, tra l'altro, di personaggi che con la "anticamorra di facciata" hanno costruito fortune politiche...

Il presidente della Provincia Riccardo Ventre ha inviato una lettera aperta all’onorevole Lorenzo Diana in risposta alle affermazioni che lo stesso ha rilasciato ai media in merito alle audizioni di queste ultime ore tenute a Caserta dalla Commissione Antimafia. Di seguito il testo della missiva: “Caro Onorevole, ogni venuta della Commissione Antimafia dalle nostre parti diventa occasione per strumentalizzare i temi peraltro seri della legalità, fino a mistificare ciò che facilmente si evince dai verbali la cui copia ho richiesto e che, per amore della verità, renderò pubblica. Mi sembra così assurdo che Lei, peraltro attento ad ascoltare la mia relazione nel corso dell’audizione, possa aver detto agli organi di stampa che: ‘ è grave che pubblici amministratori, come il Presidente della Provincia, dicano che la camorra è un fenomeno limitato a una sola parte della provincia; è grave che non abbiano percezione del pericolo’. Appare quantomeno strano che Lei, nel corso della mia audizione e alle risposte che Lei mi attribuisce oggi a mezzo stampa, non abbia benché minimamente replicato, come non lo ha fatto alcun Componente, pur in presenza di ripetuti inviti del Presidente Centaro a tutti i Commissari a porre eventuali domande o esporre repliche su quanto da me sostenuto. Come Lei ricorda bene e d’altro canto vi sono i verbali che potrà rileggere, ho fatto una lunga, dettagliata analisi delle aree nelle quali si è sviluppato questo tristo fenomeno, le motivazioni e le diversità che esso presenta. Camorra agguerrita, virulenta e, quindi, molto pericolosa. Può darsi che la mia affermazione, secondo la quale la nostra popolazione è sostanzialmente sana e che questi fenomeni per lo più interessano i delinquenti e non certo le centinaia di migliaia di cittadini casertani che ogni giorno, con onestà ed alto senso del dovere vanno a svolgere il proprio lavoro, sia stata da Lei male interpretata. In riferimento poi alla Sua affermazione ‘o non si ha la consapevolezza del ruolo istituzionale che si svolge o si possono ipotizzare responsabilità gravi’, credo che la consapevolezza del mio ruolo e, probabilmente anche del Suo, dovrebbe spingere ad analisi compiute come quella da me svolta e non alle generalizzazioni in cui anche Lei indulge. In quanto poi alle eventuali gravi responsabilità da Lei ipotizzate esse andrebbero denunciate, se reali e da Lei conosciute; ex adverso chiunque potrebbe gettare fango tramite i mass media sui rivali politici, un metodo discutibile ma agevole per presentare gli avversari come compiacenti se non proprio collusi con la criminalità. Sono state proprio le generalizzazioni, il coinvolgimento e la criminalizzazione indiscriminata dell’intera provincia fatte da certi personaggi del passato che su una anticamorra di facciata hanno costruito le loro fortune politiche, ad aver additato all’intera comunità nazionale Caserta, tutta Caserta come terra abitata da popolazioni camorristiche, delle quali poi, sia io che Lei, sia tutti gli eletti, saremmo in conseguenza espressione. Ciò non sta bene, caro onorevole Diana, perché Lei conosce fin troppo bene questi fenomeni che sono circoscritti a particolari aree geografiche, anche per la Sua pregressa, lunga esperienza nell’Antimafia, per poterli allocare nella gran parte del territorio casertano che ne è immune. Ed è per queste ragioni che ritengo prioritaria la necessità di accantonare le contrapposizioni partitiche quando si parla di camorra e di stare tutti insieme con la stessa tensione civile, per contrastare il fenomeno ma, al tempo stesso, dare merito ed atto alla popolazione laboriosa, di essere del tutto sana. Lei conosce bene il mio impegno per la legalità, come quello di tanti altri Lei compreso, militanti in tutti i partiti politici. Come Lei sa io ho portato difatti all’attenzione della Commissione Antimafia, una lunga relazione riferita all’attività dell’Ente che ho l’onore di presiedere, attività che comprende, come ha avuto modo di vedere, una lunga serie di iniziative tese all’educazione alla legalità, alla trasparenza negli appalti pubblici ed a quant’altro, beninteso nell’ambito delle competenze della Provincia, utile a creare quelle condizioni sociali ed economiche che possono fare sperare, per Terra di Lavoro, in un futuro migliore. Ed allora, caro onorevole, La invito con convinzione a ricercare le ragioni dell’unità per questi delicati aspetti del nostro Servizio nelle Istituzioni, invece di esasperare le divisioni politiche anche sul tema della difesa della legalità che, come Lei sa bene, fa parte del mio programma e, prima ancora, della mia stessa natura di uomo. Uniti, Lei condividerà certamente, potremo rendere veramente un ottimo servizio alle nostre popolazioni sostanzialmente, lo ribadisco, oneste e laboriose”.