SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) - E’ da poco uscito dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere il Prof. Mario Barbagallo, docente ordinario di geriatria presso l’Università di Palermo nonché titolare della Cattedra di Specializzazione in Geriatria, incaricato dal difensore Avv. Giuseppe Lipera di sottoporre a visita specialistica il dott. Contrada. Il Prof. Mario Barbagallo ha quindi rilasciato la seguente dichiarazione: “Ho visitato oggi il dr. Bruno Contrada presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere ed ho preso atto della documentazione clinica. In considerazione dell’età del paziente, del profilo di elevato rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare e dei ripetuti precedenti episodi di eventi cerebrocardiovascolari che hanno comportato una serie di ospedalizzazioni e della comorbilità complessa del paziente, appare evidente che la cura del dottor Contrada non sia compatibile col regime carcerario e la non osservanza del regime di cure prescritte si accompagnerebbe ad un ulteriore rischio cerebrocardiovascolare e metabolico. Nei prossimi giorni mi riservo una relazione dettagliata.” L’Avv. Lipera, dopo aver sentito telefonicamente il Prof. Mario Barbagallo, ha così commentato: “E’ sconcertante. L’ennesimo consulto medico, di altissimo livello, conferma la gravità delle condizioni di salute del Dott. Contrada che a questo punto rimane in carcere contra legem . Purtroppo immaginavo, anche se non speravo, l’atteggiamento che avrebbe tenuto la Magistratura di Sorveglianza partenopea e per queste ragioni avevo invocato l’intervento sua sponte del Presidente della Repubblica. Purtroppo assai spesso ci accade di fare la fine di Cassandra. Ciò nondimeno, essendo palesemente esaustivo il pensiero del Prof. Mario Barbagallo espresso poco fa mi preme immediatamente e doverosamente farlo ulteriormente presente al Magistrato di Sorveglianza di S. Maria Capua Vetere. Per quanto molto addolorato, consapevole di svolgere sino in fondo il mio dovere, non posso far altro che declinare ogni responsabilità nel caso di esiti infausti che dovessero sopravvenire di qui a poco. Ribadisco che di questa situazione ho informato sia il Ministro della Giustizia Scotti che il Consiglio Superiore della Magistratura”. (25 febbraio 2008-13:50)