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DIFFAMAZIONE AL SINDACO DI PIGNATARO MAGGIORE: DUE VERSIONI SUL WEB

Il sito web Comunedipignataro.it riporta la notizia del rinvio a giudizio dellìex direttore del Diario, Enrico Deaglio, indagato insieme allo scrittore di Gomorra, Roberto Saviano (posizione stralciata per un difetto di notifica), di diffamazione nei confronti del sindaco di Pignatato, Giorgio Magliocca. Il sito pignatarese, riporta anche la condanna, per gli stessi fatti, del direttore della Gazzetta di Caserta. Stessa notizia, con qualche nome in meno, sul sito Casertace...

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Dal sito Comunedipignataro.it - "Ma come, dopo tutti i voti che ti ho fatto prendere, mi togli la casa?". E' questa la frase che è costata il rinvio a giudizio al direttore di "Diario" - Enrico Deaglio - attribuita a Raffaele Ligato che, secondo un articolo a firma di Roberto Saviano, il boss pignatarese avrebbe rivolto al sindaco di Pignataro Maggiore, avv. Magliocca durante le operazioni di sgombero della casa in via del Conte. La posizione dell'autore dell'articolo, il notissimo scrittore, oggi sotto scorta, Roberto Saviano, è stata invece stralciata per "difetto di notifica". Questa la sintesi dell'udienza preliminare di oggi, 13 febbraio 2008, svoltasi in mattinata presso il tribunale di Monza. Ad emettere l'ordinanza di rinvio a giudizio il Gup Giovanna Gerosa - dopo aver recepito le testimonianze del Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Capua - dott. Gianluca Ignagni; del Commissario della Polizia del Commissariato di CastelVolturno, dott. Luigi Del Gaudio; del Comandante dei Vigili Urbani di Pignataro Maggiore, dott. Alberto Parente e l'assitente sociale del comune di Pignataro Maggiore, dott.ssa Annamaria Riccio (persone informate dei fatti perchè presenti allo sgombero). La prima udienza è stata fissata per il prossimo 20 maggio. Il PM, dott. Gambardella, dovrà procedere alla rinotifica di preavviso di chiusura delle indagini preliminari allo scrittore Roberto Saviano. Il direttore Enrico Deaglio e lo scrittore Roberto Saviano sono difesi dall'avvocato Caterina Malavenda, di Milano. Magliocca è invece difeso dagli avvocati Filippo Trofino ed Emilio Somma, i quali, questa mattina, hanno depositato presso il Tribunale di Monza la sentenza n. 1544/2007 depositata il 4 febbraio 2008 nella quale il Giudice Monocratico del Tribunale di Salerno - II sezione penale - dott.ssa Annamaria Fattori - ha condannato, per gli stessi fatti per i quali sono indagati Deaglio e Saviano, il direttore della Gazzetta di Caserta - Pasquale Clemente - ad 1 anno e 6 mesi di reclusione, al pagamento di 400 euro di multa, al pagamento delle spese processuali ed al rimborso dei danni nei confronti del sindaco Magliocca.

Dal sito Casertace

PIGNATARO MAGGIORE – La vicenda risale ad alcuni anni fa e coinvolge Roberto Saviano A quei tempi, il giovane scrittore di Villa Literno non era ancora diventato famoso. Il best seller mondiale “Gomorra” sulla camorra dei Casalesi e dintorni, era in fase di gestazione, ma lui lavorava e si accreditava negli ambienti che contano della sinistra, per intenderci, quelli di maitre à penser che trasformano in fenomeno sociale tutto quello di cui parlano e che hanno ragione “per definizione”. Saviano si faceva le ossa presso uno di questi profeti: Mario Deaglio, ex Lotta Continua, direttore del Diario, che sarebbe il giornale che pubblicò l’inchiesta, presunto scoop, presunta bufala sui pure presunti brogli fatti da Berlusconi e dall’allora ministro degli Interni Pisanu alle ultime elezioni del 2006. Quell’inchiesta fu sbertucciata dai giudici e su Deaglio incombono diverse querele per calunnia. Lo stesso tipo di percorso potrebbe ripetersi per una vicenda molto più piccola, riguardante il Comune di Pignataro Maggiore e il suo sindaco Giorgio Magliocca. In un articolo del 26 settembre 2003, Roberto Saviano, sul Dario scriveva: “Quando la polizia con un’operazione di forza, con decine di agenti, sgombrava la villa bunker di Raffaele Ligato (attualmente latitant, n.d.r.) tra imprecazioni e urla delle donne del clan, Ligato, rivolto, con fare sbalorditivo al sindaco Giorgio Magliocca lì presente “Ma come, dopo tutti i voti che ti ho fatto avere, mi fai togliere la casa?”. Il sindaco Magliocca prese carta e penna e denunciò per diffamazione a mezzo stampa sia Saviano che Deaglio, dato che ha sempre sostenuto di non esser stato presente fisicamente sulla scena del sequestro della villa. Tesi, la sua, confermata negli interrogatori fatti dagli uomini della polizia giudiziaria, al capitano Gianluca Ignagni, comandante della Compagnia Carbinieri di Capua, che materialmente aveva effettuato il sequestro, dal dirigente del commissariato di polizia di Castel Volturno, Luigi Del Gaudio, pure lui impegnato nell’azione di sequestro, dal comandante dei vigili urbani di Pignataro Maggiore, Alberto Parente, e dall’assistente sociale Anna Maria Riccio. Tutti hanno affermato con sicurezza che il sindaco Magliocca in quella giornata di fine agosto 2003, davanti alla villa del boss, non c'è mai stato. che Nei giorni scorsi, il gup del tribunale di Monza, provincia nella quale Il Diario veiene stampato, ha rinviato a giudizio Enrico Deaglio, mentre nulla ha deciso per Saviano a causa della irregolare notifica di un atto. E chiaro, però, che, stante il rinvio a giudizio per il direttore, è difficile che Saviano possa evitare, a sua volta, di essere processato. Magliocca, che ha seguito la procedura passo passo, era presente al tribunale di Monza e ovviamente ha accolto la decisione dello stesso con soddisfazione, ma con un commento che contiene anche una grande amarezza: “Da anni sono perseguitato. E’ chiaro che questo è un primo passo importante per colpire con la mano della giustizia chi mi infanga.” a.r. (15 febbraio 2008-20:10)

 
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