Chiude lo stabilimento di Abbiategrasso (Milano) della Iar Siltal, e 524 dipendenti, in maggioranza donne, rischiano di rimanere senza un lavoro. Ne dà notizia la Cisl Lombardia, dopo averlo appreso ieri dalla direzione. La scelta di chiudere l'unità del gruppo è stata motivata con la crisi di mercato, la necessità di ridurre i costi e le difficoltà con l'amministrazione locale. All'annuncio i lavoratori si sono immediatamente fermati, riunendosi in assemblea generale, mentre anche oggi proseguono gli scioperi e le assemblee. La costruzioni delle lavatrici verrà trasferita a Pignataro, in provincia di Caserta, mentre gli asciugatori andranno in produzione a Ticinetto (Alessandria). Il gruppo vanta circa 1.300 dipendenti in Europa, secondo le cifre fornite da Elio Canavesi, segretario della FIM CISL di Como. Oltre un migliaio sono i dipendenti in Italia, distribuiti tra i 300 addetti di Alessandria, i 200 di Caserta e di Bassano del Grappa. L'80% dei lavoratori di Abbiategrasso sono donne. I primi segnali di difficoltà in provincia di Milano dell'azienda produttrice di elettrodomestici, che ad Abbiategrasso produce lavatrici e dryer, erano arrivati sul finire dello scorso anno quando, ricorda la Cisl, si decise di non rinnovare i circa 90 contratti interinali. Il sindacato da tempo chiede di aprire un confronto con la proprietà sul futuro dello stabilimento lombardo e verificare le reali intenzioni dell'azienda, ma fino ad ora non ha avuto alcuna risposta. Le organizzazioni di categoria dei lavoratori metalmeccanici e le rsu hanno già deciso alcune iniziative. Venerdì è previsto un incontro con il sindaco, mentre il venerdì successivo (il 13 febbraio) la Fim ha convocato un coordinamento nazionale del gruppo a Sesto San Giovanni, mentre è attesa la convocazione in Assolombarda.