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CASERTA: PARCHEGGI IN MANO AI BELFORTE, ESEGUITI 4 ARRESTI DALLA POLIZIA


CASERTA - Imponevano la gestione dei parcheggi nella città di Caserta con metodi estorsivi e finalità camorristiche. Con queste accuse sono stati fermati quattro esponenti vicini al clan camorristico Belforte e sequestrate quattro società cooperative adibite al servizio di parcheggio nel Comune di Caserta. Questo il bilancio di un'operazione della Squadra mobile della questura casertana coordinata dalla Dda di Napoli. I reati contestati sono quelli di estorsione aggravata dal metodo e dalle finalità camorristiche. Dei quatto fermati uno è già in carcere per altri reati. Le quattro società sequestrate avevano ricevuto l'autorizzazione comunale nell'ambito del consorzio denominato 'parcheggi casertani'. L'indagine è partita dalle denunce di alcuni titolari di cooperative di parcheggiatori autorizzate dal Comune per la gestione di parcheggi e di strisce blu. Gli imprenditori avevano denunciato soprusi e minacce subite dagli indagati, a loro volta titolari e amministratori di altre cooperative di parcheggiatori. Secondo le accuse gli indagati imponevano alle ditte concorrenti di abbandonare gli spazi loro assegnati per ampliare il fatturato e il giro di affari. Le indagini hanno messo in luce come tutte le cooperative fossero correlate ad Antonio Della Ventura, detto 'o' coniglio', più volte condannato per reati legati alla criminalità organizzata e che alcuni collaboratori di giustizia indicano come capozona proprio dei Belforte per il Comune di Caserta. Le cooperative vicine a Della Ventura si erano impossessate della gestione anche del parcheggio bisettimanale della fiera-mercato di Caserta e del parcheggio adiacente la Reggia. Secondo le accuse, così come ha riferito in conferenza stampa a Napoli il magistrato Antonello Ardituro, gli indagati avrebbero "minacciato il personale della cooperativa concorrente fino ad assicurarsi la gestione dell'intero parcheggio" costituito da due piani per una superficie di 3mila metri quadrati e per una disponibilità, a pieno regime, di 900 posti auto. Le ipotesi dei magistrati sono state ulteriormente avallate dal collaboratore di giustizia Michele Froncillo che ha evidenziato come "alcune cooperative fossero state predisposte proprio per ottenere tali autorizzazioni direttamente dai capi del clan e in particolare da Salvatore Belforte e Antonio Della Ventura. (20 dicembre 2007-18:49)

 
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