"I siti delle opportunità sono uno strumento che la Regione Campania mette a disposizione degli enti istituzionalmente impegnati nella promozione dello sviluppo economico del territorio e degli imprenditori che intendano avviare nuove imprese o implementare quelle esistenti". Lo ha affermato l'assessore alle Attività produttive della Regione Campania, Andrea Cozzolino, che oggi ha presentato 'I siti delle opportunita'', una mappa dei luoghi dove in Campania sarà possibile fare nuova impresa. Valorizzazione del territorio, delle aree dismesse ma anche di quelle importanti per lo sviluppo di alcune zone della regione. Di questo si è parlato oggi a Napoli durante la presentazione del volume che raccoglie il risultato del lavoro di ricognizione delle aree industriali della Campania svolto dall'assessorato all'agricoltura e alle attività produttive. L'obiettivo del lavoro è quello di valorizzare il territorio e attrarre nuovi investimenti. La ricognizione è stata effettuata anche con l'aiuto dei Consorzi, i Comuni e le Province. I risultati di questo lavoro offrono già alcuni dati: nella provincia di Avellino sono disponibili 84 ettari per nuovi insediamenti, 52 dei quali nella Valle Caudina. Nella provincia di Benevento sono concentrati la gran parte delle aree disponibili che ammontano a circa 384 ettari compreso le infrastrutture, di cui 91 ettari immediatamente usufruibili. Per quanto riguarda la provincia di Caserta le aree disponibili si concentrano nell'aversano e nel volturno nord con 275 ettari; a Salerno invece lo spazio per nuovi insediamenti industriali è esiguo solo 26 ettari mentre a Napoli le aree sono distribuite nella provincia, in particolare ad Acerra, Caivano, Nola, Casoria, Giugliano. "Questo progetto - dice Cozzolino - si propone di pervenire gradualmente alla realizzazione di una vetrina delle opportunità di localizzazione di nuovi insediamenti produttivi per le aziende che consentirà di rendere più efficace la focalizzazione degli obiettivi di sviluppo e la attivazione di politiche in grado di massimizzare i risultati degli investimenti, evitando - conclude - l'impiego di aree agricole pregiate e sfruttando al massimo le potenzialità delle aree a destinazione industriali già esistenti".(11 dicembre 2007-22:47)