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CASTELVOLTURNO: DUE EX VICE SINDACI CONDANNATI PER TENTATA ESTORSIONE


Si è concluso con tre condanne a quattro anni di reclusione il processo per un tentativo di estorsione ai danni del titolare della clinica Pineta Grande, importante struttura ospedaliera di Castelvolturno (Caserta). La sentenza è stata emessa dalla prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Sono stati condannati F.T., ex dipendente della struttura sanitaria ed ex vicesindaco di Castelvolturno, R.T., anch'egli in passato vicesindaco del comune del Casertano, e F.L., avvocato di Caserta. L'inchiesta fu avviata in seguito alla denuncia presentata alla polizia dal dottor Vincenzo Schiavone, titolare della clinica. Secondo i giudici, gli imputati minacciando di denunciare presunte irregolarità riguardanti la gestione della clinica, avrebbero chiesto a Schiavone il versamento di un miliardo di lire - cifra scesa successivamente a 650milioni - in cambio dell'acquisto di un terreno limitrofo alla struttura sanitaria acquistato in precedenza da una società di Ferdinando Traettino per soli 30 milioni. Solo con l'esborso del denaro il dottor Schiavone sarebbe "stato in pace" e non più oggetto di esposti e denunce. All'appuntamento convenuto per pagare la tangente, i tre imputati furono arrestati in flagranza dagli agenti del commissariato Castelvolturno. Il pm Maria Di Mauro, che aveva coordinato l'inchiesta, aveva proposto la condanna per concorso in tentativo di estorsione a sei anni di reclusione. I fatti contestati sono avvenuti tra la fine degli anni Novanta e l'aprile del 2000. "Al termine di un lungo e delicato processo, per una vicenda di colletti bianchi e ambienti malavitosi, la giustizia ha vinto. Un ringraziamento va alla polizia e ai magistrati - ha commentato Schiavone -. Sottostare alla camorra e alle estorsioni significa morire un poco ogni giorno, sia come imprenditore che come uomo. Non mi sento un eroe, ma mi sento semplicemente di vivere". (11 dicembre 2007-16:18)

 
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