Caserta - (di Pietro Falco dal Corriere del Mezzogiorno di Domenica 10 giugno 2007) - A Santa Maria Capua Vetere, Sessa Aurunca e Casal di Principe si torna alle urne, oggi e domani, per eleggere il sindaco. Ma si vota anche in due piccoli Comuni, Dragoni e Liberi (rispettivamente 2294 e 1339 elettori), nei quali i sindaci uscenti lo scorso anno avevano sfidato la legge che sancisce il divieto del terzo mandato consecutivo: furono entrambi rieletti, ma un lungo iter giudiziario giunto fino al Consiglio di Stato, e conclusosi definitivamente solo pochi giorni fa, ne ha imposto la decadenza. A Santa Maria Capua Vetere, a sfidarsi saranno il diellino Giancarlo Giudicanni, sostenuto da otto liste riconducibili al centro, più Rc e la socialista Maria Luisa Chirico appoggiata invece da Ds, Sdi, Udeur, Verdi, Comunisti italiani ed alcune civiche. In realtà il voto di ballottaggio sembra essersi trasformato in una sorta di referendum sul grande sponsor di Giudicianni, Nicola Di Muro, che per quasi trent'anni è stato il leader indiscusso della Dc locale. Al primoturno le tre liste più o meno direttamente riconducibili a Di Muro hanno ottenuto quasi 4500 voti (pari al 20%). Ela Dc, il nuovo partito di suo figlio Biagio, è ormai il secondo in città dietro la Margherita, con 1859 voti: per rendere l'idea, Fi ne ha 1265; i Ds 1270. Quindici giorni fa la Chirico si è fermata poco sopra il 20%, contro il 44 del suo avversario. Maagitando la bandiera « antidimuriana » , sembra riuscita a conquistare consensi anche nella Cdl: l'Udc si è apparentato, insieme alle due civiche che appoggiavano Martucci; Nicola Cosentino, leader di Fi, ha fatto «dichiarazione di voto» e almeno una parte di An, quella vicina a Dario Mattucci, sembra orientata a votarla.
A Sessa Aurunca, il centrosinistra dopo il mancato apparentamento ha recuperato l'unità grazie all'accordo raggiunto in extremis da Luciano Di Meo (Margherita) con il consigliere regionale dello Sdi, Gennaro Oliviero. Venerdì sera sul palco del comizio di chiusura della campagna elettorale, per testimoniare la ritrovata intesa, c'erano tutti: Di Meo, Oliviero ed il sindaco uscente Meschinelli, sconfitto al primo turno per soli 13 voti dal suo ex assessore. Sull'altro fronte, l'alfiere della Cdl Gino Tommasino, che al primo turno aveva ottenuto 1200 voti più di Di Meo (36% contro il 28), si è apparentato con una delle liste civiche che appoggiavano Meschinelli ( Alternativa democratica, che aveva ottenuto circa 900 voti) ed ha stretto un'intesa con gran parte dei candidati dell'Italia di mezzo. Centrosinistra che rimane diviso, invece, a Casal di Principe, dove Sebastiano Ferraro ( Udeur), che deve recuperare circa il 14% dal suo avversario della Cdl, Cipriano Cristiano ( 43 contro 29), non è riuscito ad accordarsi con Ds, Idm e la civica di Scalzone.
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