Auto di lusso da centomila euro - anche appena uscite sul mercato - che circolano per il capoluogo e in provincia; pizzerie e ristoranti sempre pieni, vita notturna e Movida, proprietari di appartamenti a iosa. Eppure, Caserta, risulta tra le città più povere, prima di Crotone che è ultima. Naturalmente, la più ricca è Milano (dati 2004) Le più ricche e le più povere
LE PRIME DIECI PROVINCE
1. Milano: 21.284 euro (reddito per abitante - dati 2004)
2. Biella: 20.975 euro
3. Bologna: 20.820 euro
4. Modena: 20.618 euro
5. Cuneo: 20.360 euro
6. Forlì: 20.311 euro
7. Rimini: 20.289 euro
8. Siena: 20.159 euro
9. Alessandria: 20.152 euro
10. Aosta: 20.054 euro
LE ULTIME DIECI
94. Brindisi: 11.060 euro
95. Cosenza: 11.027 euro
96. Catania: 11.013 euro
97. Vibo Valentia: 10.941 euro
98. Agrigento: 10.751 euro
99. Siracusa: 10.638 euro
100. Foggia: 10.510 euro
101. Caltanissetta: 10.367 euro
102. Caserta: 10.236 euro
103. Crotone: 9.405 euro
Milano, Biella, Bologna e Modena occupano anche nel 2004 come nel 2003 le prime posizioni della classifica per reddito pro capite, con cifre che superano i 20 mila euro annui. Agli ultimi posti della graduatoria si posizionano Foggia, Caltanissetta, Caserta e Crotone, con valori pari o inferiori ai 10.500 euro annui. La fotografia della ricchezza della città italiane è scattata dal centro studi di Unioncamere che mette in luce come il divario tra Milano e Crotone sia del 55,8% ( ■ La classifica). Rispetto al 2003, i più significativi cambiamenti di posizione sono quelli di Ravenna, che retrocede e viene rimpiazzata da Alessandria, salita dal 21° al nono posto, e di Taranto, rimpiazzata nel 2004 da Brindisi, discesa nel frattempo dalla 92esima alla 94esima posizione.
DIVARIO NORD-SUD - Aumenta dunque il divario tra Nord e Sud - evidenzia Unioncamere - e soprattutto i differenziali di reddito «sembrano per di più penalizzare - dice il presidente di Unioncamere Andrea Mondello - la famiglia, soprattutto quella numerosa». Se si esaminano i dati a livello regionale è la Lombardia che concentra la maggior parte del patrimonio delle famiglie: un quinto del totale. Al top per patrimonio medio per famiglia c'è la Val D'Aosta dove è pari a 461 mila euro, ben lontano dai 185 mila della Calabria. Il Lazio è a metà classifica con 357.268 euro. I componenti di una famiglia numerosa del Mezzogiorno - calcola ancora Unioncamere - possono contare su un reddito annuo di quasi 40 punti inferiore a quello di una famiglia numerosa del Centro-Nord.
LOMBARDIA - «È evidente la necessità di intraprendere un percorso per gli interventi a sostegno delle famiglie - sottolinea Mondello -: in termini di politiche fiscali, sociali e del lavoro. Nella convinzione che gli obiettivi ultimi di queste politiche siano non solo una più equa distribuzione della ricchezza, ma anche un rafforzamento della crescita economica che oggi stiamo cominciando a cogliere nel nostro Paese». Nel 2005, la ricchezza complessiva in possesso delle famiglie italiane è ammontata a 8.054 miliardi di euro, pari a poco più di 341 mila euro per famiglia. Di questo patrimonio, la Lombardia detiene la quota maggiore (il 20,5% del totale, pari a 1.652 miliardi di euro). Alle sue spalle si posizionano Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Piemonte. Nel loro complesso, queste cinque regioni concentrano da sole quasi il 60% dell'intero patrimonio nazionale.
FAMIGLIE NUMEROSE - Se si esaminano i dati sul reddito lordo pro capite, emerge che al Mezzogiorno è il 40% in meno del Nord-Ovest. In testa alla classifica c'è il capoluogo lombardo ma il dato che risalta di più è che le prime dieci province sono tutte al Nord e le ultime dieci tutte al Sud. Le famiglie numerose del Sud hanno un reddito del 62,4% in meno di quelle del Centro-Nord. In particolare il divario raggiunge la punta più elevata in corrispondenza delle famiglie con cinque e più componenti. In termini assoluti, contro un valore medio nazionale pari a 51.400 euro, le famiglie più numerose (con cinque o più componenti) del Centro-Nord avrebbero conseguito un reddito medio di 65.328 euro, ovvero il 40% circa in più delle corrispondenti famiglie del Mezzogiorno (che avrebbero potuto contare su 38.693 euro). (9 igugno 2007-22:35)
|