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AMBIENTE, RIFIUTI: BERTOLASO CHIEDE 6,6 MLN DI EURO A CASERTA

Morosi i comuni antidiscariche Non pagano da anni lo smaltimento della spazzatura. Eppure i loro sindaci protestano contro i siti di sversamento, e la differenziata è ferma al palo
Napolitano: «Situazione tragica»
Bertolaso: «Fuori in dieci giorni»


Roma (di Toni Mira da La Nuova Ecologia del 23 maggio 2007) - Sindaci di lotta e molto poco di governo in Campania. A Serre come nell'area vesuviana, guidano la protesta contro le discariche, ma non fanno nulla, o quasi, per promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti. E infatti troviamo i loro comuni agli ultimi posti della classifica dei “ricicloni”. Ma neanche pagano i servizi forniti dal Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti. Quelli, per intenderci, relativi allo smaltimento. Comuni morosi e non di poco. E, strana coincidenza, proprio quelli dove è più forte la protesta. Invano Guido Bertolaso ha chiesto che i debiti venissero pagati, così come aveva già fatto il suo predecessore prefetto Corrado Catenacci al quale il 28 gennaio 2005 erano stati assegnati poteri straordinari per incassare sia i debiti dei comuni che le tasse sui rifiuti non pagate dai cittadini. Allora i comuni avrebbero dovuto versare al Commissario 37 milioni di euro l'anno, ma ne arrivavano solo 7. Scattarono così i poteri sostitutivi. Invano. Così ora si è passati alle maniere forti. Una recente ordinanza firmata dal presidente del Consiglio Romano Prodi, «a fronte dell'ingente morosità dei comuni della regione Campania nel pagamento della tariffa di smaltimento dei rifiuti» autorizza ad una «compensazione». In pratica ai comuni morosi non verranno assegnati dal ministero dell'Interno «le somme attribuite dallo Stato a titolo di trasferimenti erariali» fino a raggiungere la cifra dovuta al Commissario. In altre parole non si assegneranno a questi comuni parte delle tasse incassate dallo Stato e destinate agli enti locali. Un provvedimento necessario perché senza questi soldi non si può andare avanti. Perché aumentano i rifiuti e non ci sono i fondi per smaltirli. Si comincia coi debiti più recenti, quelli accumulati tra l'i giugno e il 31 dicembre 2006. E coi comuni più grandi, quelli che superano i SOmila abitanti. Si tratta di Acerra, Afragola, Aversa, Battipaglia, Benevento, Casalnuovo di Napoli, Caserta, Casoria, Castellammare di Stabia, Cava de' Tirreni, Ercolano, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Napoli, Portici, Pozzuoli, Salerno, in strada *** Scafati e Torre del Greco. Questi comuni, in appena 7 mesi, hanno accumulato ben 43 milioni di euro di debiti nei confronti del Commissario. Ed è solo una parte. Sommando quanto dovuto negli ultimi sei anni arriviamo a cifre incredibili. Napoli deve 83 milioni di euro, Salerno 7, Caserta 6,6, Benevento 3,4. E ancora: Marano 3,8, Quarto 2,7, Eboli 2,68, Melito di Napoli 2,23, Ischia 2,21. E sono solo i “grossi” comuni. Ma veniamo ai sindaci di lotta. Chi c'è nell'elenco dei morosi? Scorrendolo troviamo sia Serre (Salerno) che Terzigno (Napoli), i due comuni che dovrebbero ospitare le discariche provinciali e che si oppongono a questa scelta. Ebbene, il primo deve al commissario 233mi1a euro per debiti non pagati tra il 2003 e oggi; il secondo è debitore per lO4mila, ma solo per il periodo 2006-2007. E come vanno a differenziata? Un vero e proprio buco nero. Infatti nella recentissima classifica stilata da Legambiente sulla base dei dati ufficia li, forniti dagli stessi comuni, accanto ai nomi Serre e Terzigno compare la scritta N.D, non disponibile. Non hanno inviato alcun dato. Negligenza? «Noi pensiamo che dietro il loro silenzio in realtà ci sia solo la volontà di nascondere dei pessimi risultati», commenta il responsabile scientifico dell'associazione Stefano Ciafani. Sono comunque in buona compagnia. Altri 34 comuni non hanno comunicato nulla. E gran parte dei comuni vesuviani che si oppongono alla discarica di Terzigno viaggiano tra l'i e lo O,2%. In pratica nulla. Mentre quelli attorno a Serre vanno poco meglio: tra il 4 e il 10. Eppure l'Italia, in base alle norme Ue, doveva arrivare al 35% entro il 2003. Anche negli altri due comuni scelti per ospitare le discariche provinciali la situazione non cambia molto: Savignano Irpino (Avellino) arriva al l8,7%, Sant'Arcangelo Trimonte (Benevento) si ferma al 4,8. Ma non è un destino ineluttabile che in Campania debba essere così. Infatti proprio in provincia di Salerno troviamo comuni molto virtuosi, tra i migliori d'Italia: Atella Lucana arriva al 96,1% di raccolta differenziata, Rofrano 91,9, Giffoni Sei Casali 77, San Cipriano Picentino 75,3, Bellizzi 73,3, Montecorvino Rovella 72,2, Corbara 69,3, Padula 68,5 . Comuni che non sono morosi neanche per un euro. Due fenomeni, la raccolta differenziata e la morosità, strettamente legati. Infatti dove si fa più raccolta differenziata, i rifiuti che finiscono in discarica sono di meno. E quindi i servizi del Commissario quasi non servono. Così si devono pagare cifre inferiori. Insomma non è proprio un caso se i comuni meno virtuosi sono anche i più morosi.

 
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