SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il gip Ciro Iacomino ha convalidato ieri, dopo tre ore di interrogatorio, l’arresto per due uomini originari della Costa D'Avorio arrestati domenica scorsa dai carabinieri di Aversa con l'accusa di tentato sequestro di persona vvenuto a Parete nei confronti di una minore. I due immigrati, difesi dagli avvocati Enzo Guida e Vittorio Oliva, hanno però negato di essere stati i protagonisti dell’azione criminosa giustificando la loro presenza in zona, nei pressi del centro commerciale «Jumbo». Testimoni d’accusa sono due persone, tra cui un collaboratore del padre della ragazzina che avrebbero visto avvicinare la presunta vittima dall’auto con a bordo i due. Il primo, Mounadabi Sidibe, 36 anni, con cittadinanza italiana (lavora a Giugliano presso un internet point) si trovava a bordo dell’auto di un concessionario d’auto che gliel’aveva data per trovare un acquirente mentre il secondo, Moussa Sidibe, residente a Parigi dove svolge l’attività di guardia giurata, ha 40 anni e si trovava in vacanza in Italia dal cugino Mounadabi. Entrambi negano di aver cercato di caricare in auto la ragazzina che, secondo i testimoni, sarebbe stata dapprima avvicinata dai due mentre si trovavano a bordo di una Bmw. Gli investigatori però, cercano un terzo uomo, che pure si trovava a bordo della vettura e che è attualmente irreperibile. Mounadabi Sidibe, che ha anche un precedente per droga (fattore che ha rafforzato la decisione del gip di convalidare l’arresto), avrebbe parlato di un clamoroso equivoco mentre i legali – in attesa di conoscere ulteriori elementi d’accusa – sono scettici sul contenuto delle testimonianze. Peraltro, si apprende dalla difesa, nelle ore successive al presunto tentativo di sequestro Mounadabi Sidibe non si sarebbe spostato dalla zona peraltro frequentata assiduamente per lavoro ogni giorno. (da Il Mattino del 16 maggio 2007)