"Clemente deve restare in carcere - Il Gup (invece è Gip, ma i cronisti di giudiziaria del Giornale di Caserta non conoscono la differenza) Raffaele Piccirillo ha rigettato la richiesta di scarcerazione dei difensori". Così titolava oggi martedi 16 dicembre il quotidiano dell'odontoeditore. Tutto falso. Naturalmente. Mentre stendiamo queste brevi note, il Gip (non Gup, sic!), non ha preso ancora nessuna decisione. Ma qui a noi non preme sottolineare se Clemente ha colpe e se sarà liberato. A noi preme sottolineare la falsità di un titolone a scatola, apparso come se fosse uno scoop addirittura in esclusiva. Diciamo questo perchè, tutti i cronisti giudiziari delle altre testate (Il Mattino, Ansa, AdnKronos, Corriere del Mezzogiorno, Gazzetta di Caserta) hanno fatto la figura dei disinformati e, come si dice in gergo, avrebbero "bucato". Niente di tutto questo. Certo, lo staff del Giornale di Caserta non è credibile, non fa opinione e non insegna niente a nessuno e può liberamente disinformare i suoi 100 lettori (50 copie le compra Piccirillo per distribuirle nei supermecati), ma non deve pubblicare notizie "false", esagerate e tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico". E, del resto, che credibilità potrebbe avere un giornale, il cui editore cammina con il registratore in tasca?. Primo dovere del giornalista è quello di controllare la fonte delle notizie. Anche se pervengono dal Tribunale. Anche perchè, quelli/e che oggi - ad esclusione di qualcuno - frequentano il Tribunale, "definendosi" cronisti giudiziari, sono soltanto degli azzeccagarbugli, che non riescono a differenziare un'arringa da una requisitoria.
(contributo di Ferdinando Terlizzi)