“Fi è con la famiglia ed è per la famiglia naturale fondata sui valori costituzionali e cristiani. Noi siamo per il matrimonio tra uomo e donna. Famiglia, del resto, è parola inconfondibile che esprime l’alleanza vitale di un uomo e di una donna che si fanno reciproco dono di vita e di destino. Nella famiglia, quella vera, la società gioca la sua stessa sopravvivenza, nel passaggio di generazione in generazione. Chi non si sposa non assume vincoli di fronte alla società; i propositi e le promesse che il cittadino etero o omosessuale privatamente si assume non lo obbligano; sono rimessi alla spontaneità, alla volontaria costanza che potrebbe anche durare per sempre, ma come indefinita precarietà. La scelta della unione libera è che nessuno deve nulla a nessuno ed in ogni istante può dire basta, senza tutele. La richiesta dei Pacs, DiCo o del riconoscimento delle convivenze di fatto o omosessuali, è l’immagine istituzionale di un matrimonio leggero, ritagliato a misura di chi vuole per sé diritti che competono alla famiglia, non assumendo i doveri che ne derivano”. (11 MAGGIO 2007-20:52)