Il nuovo libro della giornalista Chiara Lico vedi qui fa aprire un dibattito su Casertasette. Il collega Lorenzo Applauso interviene con un commento

Ho letto con attenzione l'analisi, il racconto o la denuncia, come si preferisce, sui precari del giornalismo fatta da, non so se posso permettermi di chiamarla collega, Chiara Lico. Tutto perfetto, sia nei numeri sia nella sostanza della denuncia. Però ci terrei tanto a conoscere meglio la sua storia professionale, chi è e a quale famiglia appartiene. Poi vorrei ricordarle che ogni giornale ha un padrone e la libertà di un giornalista, a mio avviso, sta tra quello che il padrone (editore) ti chiede di scrivere e quello che tu accetti di scrivere. Detto questo il resto sono tutte belle parole. D'altra parte, non tutti possiamo essere belli e intelligenti come lei e avere la fortuna di arrivare alla Rai passando per la redazione del TG e dal gruppo Repubblica/L'Espresso. La vita è fatta anche di bravi ma meno fortunati e di donne bravissime ma non proprio belle. Adesso, non ci si metta pure lei, sopportiamo già troppe cose. Sinceramente, ma questo è solo un mio punto di vista, a queste "battaglie" credo poco. Purtroppo, le verità nel mondo giornalistico non sono solo queste. Mi consenta, io sono uno che dalla rai a canale 5 non è mai passato se non con il telecomando ma su quello che succede nell'ambito dell'informazione cosiddetta minorw, probabilmente, ne so più di lei che ha fatto un percorso diverso e forse più privilegiato. Comunque grazie per aver ricordato l'esistenza di questa piaga a tutti noi perché nell'arco della giornata, capita, qualche volta, di non pensarci. Con affetto e stima
Lorenzo Applauso
Giornalista Pubblicista
(26 marzo 2007-21:00)