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GIOVANI COMMERCIALISTI: ALBO UNICO PER CONTARE DI PIU', SENZA DIATRIBE


Lo scenario è quello suggestivo del teatro di Corte. Ricca, attenta e qualificata la platea. E’ partito ieri il 45° congresso nazionale dei Giovani Dottori Commercialisti che si terrà a Caserta fino a sabato 24 marzo. Un congresso che, senza fronzoli, entra subito nel merito delle questioni. L’apertura è affidata a Marco Stabile presidente del comitato organizzatore che va subito al cuore della discussione e lancia l’input per i due nodi cruciali da affrontare. In primis la costituzione di un albo unico, “un matrimonio, o forse un Dico, con i cugini ragionieri”. Ma non c’è spirito polemico, anzi. “L’Albo unico è l’occasione per contare di più”. Sono, invece, dannose le diatribe interne che possono prestare il fianco a “quei poteri forti che cercano di aggredire le nostre fette di mercato con il capitale”. E poi la seconda questione: quella delle casse di previdenza. “Unire gli albi – chiarisce Stabile - non vuol dire unire le casse previdenziali che sono enti privati e decideranno in piena autonomia. In ogni caso il nostro sindacato vigilerà affinché nessuna decisione vanga presa in danno alla nostra categoria”. La parola passa poi al presidente della Provincia Sandro De Franciscis. Dal capo dell’Ente di corso Trieste “i saluti sinceri, sentiti e affettuosi” ai tanti congressisti presenti (oltre 400 partecipanti, le strutture alberghiere casertane praticamente strapiene), i complimenti per il sapiente lavoro di organizzazione dell’evento e l’invito a tornare “in questa provincia che ieri era il granaio ricco del Re e oggi è la porta del Sud e del Mezzogiorno”. Il benvenuto arriva anche dal sindaco del comune capoluogo Nicodemo Petteruti. La sua amministrazione è in procinto di eleggere la terna di revisori dei conti e il primo cittadino, perciò, entra nel merito della discussione ricordando che “se contaminazione deve esserci sia vero l’alto. Anche dai revisori dei conti, anche dalla professionalità di voi dottori commercialisti dipende il buon funzionamento della macchina comunale”. L’intervento del sindaco fa inconsapevolmente da apripista all’intervento del presidente dell’ordine casertano dei dottori commercialisti, Franco Matacena che si rivolge direttamente al presidente De Franciscis: “La nostra categoria ha subito più di una volta disagi a causa di provvedimenti legislativi. Ora i comuni fino a quindicimila abitanti dovranno avere un solo revisore dei conti. Nella nostra provincia su 104 comuni solo quindici avranno la terna di revisori. Mi rivolgo perciò all’amministrazione provinciale, che ringrazio per il sostegno già dato al nostro congresso, e chiedo al presidente di aiutarci a far riflettere il governo centrale sull’opportunità di procedere a correttivi”. La parola passa poi al presidente nazionale dell’Ungdc Michele Testa ed il suo intervento, interrotto solo dagli applausi dei professionisti in sala, è diretto quanto duro. Parla delle prossime elezioni del consiglio degli ordini, ricorda che la primavera “è stagione per fare grandi pulizie e dobbiamo fare pulizia”. “Non ci è piaciuto – dice – questo inizio di campagna elettorale: non ci è piaciuto per la poca serietà con cui è stata condotta, per l’arroganza e la presunzione di chi, invece di pensare che l’occasione fosse quella vera, l’unica per dare inizio ad una categoria unita, ha fatto di tutto per dividere”. Ricorda che “l’Albo unico è la nostra vera possibilità” e che “non si può rifiutare un’occasione del genere per campanilismi piccini”. E lancia la sfida: “Il futuro parte dai giovani, il futuro parte dai giovani dottori commercialisti”. E il futuro pensionistico? Se ne discute nella tavola rotonda e ne viene fuori un articolato confronto a più voci che si conclude con dei punti fermi. Primo: per i giovani dottori commercialisti “appaiono necessari correttivi volti a ridurre gli elementi di iniquità intergenerazionale”, e “si auspica che gli organi della nostra Cassa si adoperino nella ricerca di istituti che possano riequilibrare il sistema in favore dei giovani”. Secondo: l’Ungdc “ha sempre lavorato per la nascita dell’unica professione giuridico-contabile dei dottori Commercialisti ed esperti contabili, ma non può approvare “al buio” una unificazione della Casse di Previdenza”. La giornata prosegue con due workshop: il primo su autonomia privata e crisi d’impresa (ai presenti il saluto dell’assessore provinciale Franco Capobianco), il secondo su controllo contabile e collegio sindacale. Il congresso riprende questa mattina con la tavola rotonda su Albo unico: ordinamento, deontologia, formazione e nuove competenze. (22 marzo 2007-19:45)

 
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