Un momento della conferenza stampa tenutasi questa mattina presso il comando provinciale dei Carabinieri di Caserta Ammonta a circa 100 milioni di euro il maxisequestro di beni sequestrato oggi al clan camorristico dei Casalesi nell'ambito di una doppia inchiesta avviata tra Napoli e Santa Maria Capua Vetere. Il provvedimento è stato emesso dalla Dda di Napoli. In particolare sono stati sequestrati 30 fabbricati a più piani, 4 appartamenti, 10 terreni non edificati, 11 autovetture e 2 motociclette. I beni sono situati perlopiù nel comune di Casal di Principe, considerato il fortino del clan, e in altri comuni della provincia di Caserta (Castelvolturno, Aversa, San Cipriano, Gricignano) oltre che a Lago Patria di Giugliano, nel Napoletano. Cinquanta gli indagati dalla Procura partenopea, nel mirino un giro di truffe alle assicurazioni commesse da due gruppi di soggetti facenti capo a due famiglie storiche del Casalesi, i Corvino e i Bianco. Tutto è partito da una denuncia della Toro assicurazioni in cui si segnalavano anomalie nella liquidazione dei sinistri nel territorio casertano. Coinvolti nelle truffe, medici, liquidatori compiacenti e professionisti costretti questi ultimi ad assecondare la volontà dei truffatori. Dalle indagini è emerso che in questo modo la camorra gestiva nel Casertano attraverso i falsi sinistri un affare di svariati milioni. (19 marzo 2007-15:03)
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