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DON CIOTTI INCONTRA STUDENTI A CASERTA: COMBATTERE INDIFFERENZA E OMERTA'


"Bisogna che ognuno di noi prenda coscienza che il cambiamento è possibile se ci sarà un impegno da parte di tutti. Non è possibile affidarsi solo alla magistratura e alle forze dell'ordine, che ce la mettono proprio tutta". Lo ha dichiarato, soffermandosi sui recenti omicidi del napoletano, don Luigi Ciotti, responsabile nazionale di "Libera", a margine dell'incontro con giovani studenti di alcuni istituti superiori della provincia di Caserta. L'incontro si è svolto nell'ambito della manifestazione "Io c'ero, cittadini in cammino", organizzata in occasione del tredicesimo anniversario della morte di don Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra mentre si preparava a celebrare la Messa. "Bisogna - ha aggiunto don Ciotti - che ciascuno di noi combatta una malattia mortale che si è fortemente diffusa nella nostra società. Che è un po' l'indifferenza che si maschera di delega, vuoti di silenzio, omertà che si maschera di rassegnazione. Dobbiamo recuperare ognuno la nostra quota di responsabilità, perché tutti bene o male nei vari territori, vediamo, sentiamo, percepiamo. Ci vuole coraggio". Il presidente di Libera ha ricordato a questo proposito la risposta che il giudice Paolo Borsellino diede ad una giornalista che gli chiedeva se aveva paura. "Sì, ho paura, rispose il giudice ucciso dalla mafia, ma è importante avere tutti più coraggio. Ai giovani - ha concluso don Ciotti - dobbiamo far comprendere che il cambiamento ha bisogno del noi e non dell'io, ha bisogno anche della partecipazione dei giovani che hanno il dovere, di studiare, di approfondire, di conoscere, ma che sono in grado di portare davvero una coscienza nuova". (17 marzo 2007-17:20)

Il ricordo di Don Diana

"Don Diana dovrebbe essere più fortemente ricordato. In questo Paese c'é il rischio che molte volte ci sia la memoria corta. Mi fa piacere che questa sera lo hanno ricordato in tanti, anche tante realtà istituzionali. Provo gratitudine, affetto e stima, per tutti". Così don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione 'Libera, nomi e numeri contro le mafie', parlando con i giornalisti a conclusione della manifestazione 'Io c'ero, cittadini in camminò svoltasi nel pomeriggio nel Santuario della Madonna di Briano di Villa di Briano, diventata ormai simbolo della lotta alla camorra, per ricordare la figura di don Peppino Diana, il sacerdote ucciso il 19 marzo del 1994 , in sagrestia, mentre si preparava a celebrare la Messa. "Ho scritto con gioia - ha aggiunto don Ciotti - la prefazione di un libro che ci ricorda le scelte , il percorso, il coraggio di don Peppino Diana. La testimonianza di questo sacerdote che ha avuto il coraggio, uno di Dio, di saldare la terra con il Cielo, ma anche il coraggio, la determinazione della denuncia, attenta e puntuale dell'arroganza, delle ingiustizie e delle forme di illegalità". "Ricordare don Diana - ha concluso il presidente di 'Libera' vuol dire ritrovare dentro di noi la voglia di cambiare". "La manifestazione 'Io c'erò è stata promossa dal comitato 'Don Giuseppe Diana, da 'Liberà e dalla Provincia di Caserta - ha spiegato Valerio Taglione, referente provinciale di Libera - per chiedere a quelli che il 19 marzo del 1994, proprio nella immediatezza si riunirono a Casal di Principe, per motivi istituzionali o per amicizia"."Abbiamo inteso promuovere un momento di memoria di quella giornata, tentando di capire i sentimenti, le emozioni di quello stesso giorno . E - ha concluso Taglione - l'abbiamo condivisa insieme con chi c'era ma anche a chi non c'era. Perché la memoria è fatta di parole e non di silenzi. E la condivisioni delle parole delle emozioni in qualche maniera fa crescere tutto un territorio, tutte le persone che partecipano all'evento". Alla manifestazione di questa sera,infatti, con il vescovo di Aversa, Mario Milano, hanno partecipato, con proprie testimonianze rappresentanti delle Istituzioni,impegnati sul territorio casertano nel 1994, tra cui l'ex prefetto, Luigi Damiano,il magistrato Donato Ceglie, l'ex senatori Lorenzo Diana, il maggiore dei Carabinieri,Pier Giorgio Manzi. Ferdinando Imposimato, l'ex sindaco di Casal di Principe, Renato Natale. Testimonianze sulla figura di don Diana sono state portate anche dall'assessore regionale alla formazione, Corrado Gabriele, dagli assessori provinciali Tiziana Panella, Enrico milani e Lucia Esposito.

 
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