Caserta (BS) - Ieri, a distanza di dieci anni dall'omicidio di Raffaele Cioffi, giovane imprenditore di Maddaloni, ex conisgliere comunale ed ex vice-presidente della Maddalonese, (aveva 29 anni quando fu ammazzato), sono stati arrestati dalla polizia i presunti assassini: Salvatore Cantiello di Casal di Principe ed il cognato Giovanni Cerullo di Trentola ritenuti vicini ai Casalesi. Natuarlmente, è indagato anche un pentito, Luigi Diana, che con le sue recenti dichiarazioni ha fatto luce sull'inquietante delitto.

La storia

Raffaele Cioffi era già morto quando il tribunale di Santa Maria Capua Vetere si occupò di alcune estorsioni commesse dal clan dei Casalesi ai danni del giovane imprenditore. Una vicenda che si incrocia con le indagini appena concluse della Dda.
L'imprenditore maddalonese - il cui omicidio era rimasto avvolto da un alone di mistero - sarebbe stato costretto a ritirarsi da una gara d'appalto indetta dal comune di Aversa per la gestione dei parcheggi a pagamento. Stando a quanto emerso nel corso del processo celebratosi davanti alla terza sezione penale del Tribunale sammaritano, Cioffi sarebbe stato obbligato a ritirare l'offerta per dare la possibilità alla ditta «Splendid» vicino alla camorra.

Il frammento della catenina riconosciuto dalla madre

La misteriosa scomparsa dell'imprenditore di Maddaloni ed il successivo ritrovamento del suo cadavere carbonizzato avvenne a processo già iniziato. Fu l'esame del Dna a fare luce su quei resti umani che furono identificati per Raffaele Cioffi. Ma già prima la madre dell'imprenditore riconobbe un frammento di una catenina che il figlio portava al collo.

La scomparsa

Raffaele Cioffi si allontanò dalla sua abitazione il pomeriggio di una domenica di ottobre del 1997. La sua Opel «Tigra» fu trovata aperta e con le chiavi nel cruscotto in una stradina di Mondragone il giorno successivo alla sua scomparsa. Nella stessa data, il 20 ottobre, fu rinvenuto un cadavere carbonizzato a San Cipriano d’Aversa. Cioffi (ex amministratore comunale, vice-presidente della Maddalonese, gestore della «Mediterranea» immobiliare, titolare della «Italparking») aveva aumentato il giro di affari negli ultimi mesi con appalti per le pulizie e per la custodia dei parcheggi a pagamento che si era aggiudicato con la sua ditta anche in altre regioni d’Italia. La sua entrata ad Aversa lo aveva costretto a denunciare (proprio alla Squadra Mobile che ieri ha arrestato i presunti assassini) alcune pressioni di colleghi presunti camorristi che lo avrebbero invitato a lasciare l’appalto vinto che, in qualche caso, sarebbe stato aggiudicato all’ imprenditore maddalonese. Cioffi si allontanò da casa informando i familiari che si sarebbe recato a Melfi dove la sua ditta si aggiudicò un appalto. Gli 007 spulciarono il tabulato di telefonate ricevute dal Cioffi nella giornata della scomparsa e nelle settimane precedenti. Poi, il ritrovamento della sua auto e quello del suo cadavere. Il giallo, ora sembra essere risolto. (16 marzo 2007-07:20)