Ci scrive il giornalista Ciro Pellegrino 'tirato in ballo' (senza mai citare il suo nome) in questo
nostro lancio. Pubblichiamo la sua nota e la nostra risposta)
Gentili colleghi di Caserta Sette.
In realtà non so nemmeno se siete colleghi giornalisti e lo dico senza polemica: sul sito web non c'è una gerenza, nè tanto meno un nome e un cognome in calce ad un articolo.
Tuttavia mi corre l'obbligo di precisare qualcosa, in riferimento all'articolo "Intervista lunga e difficile, sviene giornalista", visibile
qui.
Il tono vagamente ironico sull'intervista "lunga e difficile" mi fa sorridere, non mi colpisce più di tanto. Ma merita delle considerazioni. Francamente, quando quel giorno mi sentii male e finì al Loreto Mare (un calo repentino di pressione, nient'altro ringraziando dio) pensai: "che figuraccia". Ma fui io stesso a chiedere a Paolo Santoni, che con Gianfranco Pannone ha curato la regia di "Cronisti di strada" di continuare a riprendere. Non per vanità (capirete che non è una cosa di cui vantarsi...). Ma sperando che alla messa in onda del documentario potesse passare la minima idea che nei piccoli giornali attraversati dal precariato, da editori-padroni che vogliono tutto in quattro e quattr'otto, da una mole di lavoro allucinante, si rischia letteralmente di sbattere a terra. La sorte ha voluto che capitasse a me, con una telecamera davanti e soprattutto con la paura di poter davvero lasciare le penne (o la penna?) "sul palco".
Dispiace tuttavia notare il vostro evidente astio verso un lavoro che tutto voleva, fuorchè maliziosamente ammiccare ai vari "casi Saviano", di turno. Qui, cari amici di Caserta Sette, le suole delle scarpe le abbiamo consumate davvero. E non in mezzo a fantomatici container cinesi o tra presunti sarti di Angelina Jolie (intelligenti pauca). Ma a parlare con poveri cristi, a volte rischiando in prima persona, com'è accaduto al collega Capezzuto minacciato per gli articoli scritti su Forcella (minacce agli atti,. documentate con denunce e non "archiviate"). Amici di Caserta Sette, io non mi occupo di camorra a tempo pieno, mi occupo di politica. Ma quando mi hanno proposto di parlarne, non ho esistato, perchè sono napoletano, perchè la vivo giorno per giorno, da quand'ero piccolo, vivendo in uno dei tanti rioni popolari del centro storico partenopeo. E se questa è una "colpa", se "Cronisti di strada" ha avuto la colpa di parlare di camorra senza i soliti noti che pontificano sul clan tizio o caio, ma semplicemente riprendendo il lavoro di qualche piccolo giornalista di qualche piccolo giornale, allora, va bene la vostra ironia sull' "intervista lunga e difficile" che porta ad un calo di pressione (e avevo pure preso un caffè!), sulle targhe degli scooter offuscate e quant'altro.
Ma, per cortesia, non mettetemi nello stesso calderone dei Saviano e dei vari 'O sistema. Cronisti di strada con questo non c'entra niente.
Cordiali saluti e auguri di buon lavoro
(Ciro Pellegrino)
Risponde Casertasette
Caro Ciro Pellegrino, grazie della nota. Ma, collega, scusa se ci permettiamo, non Ti abbiamo minimamente citato.
Apprezziamo il tuo gesto di autorizzare la ripresa e la messa in onda. Nessuna ironia, ci spiace che Tu abbia frainteso e che Ti sia capitato quel calo di pressione per
fortuna tutto risolto a lieto fine. Per il collegamento con Saviano, facciamo ammenda. E non so dove Tu veda l' 'astio'....
Per qaunto riguarda l'assenza di nomi, gerenze o altro...preferiamo non autocelebrarci. Nel nostro mondo, tutti conosciamo tutti.
Grazie ancora
C7
|